Conflitto di interessi

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In Italia, il problema del rapporto tra potere politico e sistema della comunicazione ha fatto sorgere – in modo particolarmente acceso – il cosiddetto ‘c.d.i.’, ovvero il contrasto tra il ruolo di un uomo (o un partito o un movimento) politico e la sua proprietà di mezzi di comunicazione (il problema riguarda anche la titolarità di altre attività imprenditoriali, ma questo aspetto allarga il problema oltre il nostro interesse specifico). Tale conflitto, manifestatosi per l’incapacità del legislatore di emanare tempestivamente regole adeguate, come accade in quasi tutti i Paesi, si presenta sotto due profili:
a) l’utilizzazione, per finalità politiche ed elettorali, dei mezzi di comunicazione posseduti o controllati anche indirettamente (ad esempio, tramite l’affidamento della proprietà a congiunti o soci o amici);
b) la compatibilità tra la titolarità di poteri di intervento (politici, legislativi, amministrativi) e le decisioni di governo in ordine a problemi riguardanti i mezzi di comunicazione (definizione del sistema, accesso per la comunicazione politica, limiti alla pubblicità, ecc.).
In quest’ultimo caso ci si chiede, insomma, se l’uomo di governo sia portato a decidere come tale o come titolare di mezzi di comunicazione e, in definitiva, se debba essere consentito, a un imprenditore mediatico, di assumere incarichi di governo.

A. Z.

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Note

Come citare questa voce
Zanacchi Adriano , Conflitto di interessi, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (29/03/2024).
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