Esercente
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Autore: Dario E. Viganò
È il responsabile della gestione di una sala cinematografica. In genere è deputato a tutti gli aspetti che regolano l’attività pubblica della sala: dalla contrattazione dei film presso i vari distributori (Distribuzione), assolvendo così anche il compito di programmista, al rapporto con la SIAE (Società Italiana Autori Editori) e con tutti gli organismi che hanno attinenza al pubblico esercizio (aspetti assicurativi, di prevenzione...).
Gli e. sono oggi divisi in associazioni di categoria: l’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) e l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC). Queste due associazioni di e. costituiscono, insieme ad altri organismi (Associazioni di cultura cinematografica, ecc.), il comparto cinema dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS). L’ANEC e l’ACEC hanno dato vita alla Federazione Italiana dei Cinema d’Essai (FICE), la quale associa sale ANEC e ACEC che svolgono in modo esclusivo o prevalente attività d’essai. La FICE non è considerata una categoria di esercizio. Nel 2000 si è costituita in modo autonomo l’Associazione Nazionale Esercenti Multiplex (ANEM), svincolata dall’AGIS.
La qualifica di e. è attribuita anche al responsabile della gestione di una qualsiasi sala che svolge attività di pubblico spettacolo diversa dal cinema (teatro, musica, ecc.).
Oggi il termine e., riferito alla sala della comunità (Documento della Commissione Episcopale per le comunicazioni sociali approvato dal Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana nella sessione del 4-7 gennaio 1982), tratteggia gli elementi portanti dell’animatore della sala. L’animatore responsabile della sala è colui che insieme alla comunità, in sintonia con i piani pastorali diocesani e parrocchiali, lavora per programmare tutte quelle attività ritenute opportune e necessarie al fine di aiutare le persone a crescere sul piano umano e spirituale. Una persona che, oltre alle competenze necessarie per la programmazione di itinerari culturali e percorsi educativi, abbia realmente una passione educativa in sintonia con la comunità ecclesiale. Non esiste, in ambito cattolico, l’idea dell’e. come di colui al quale si affida a titolo personale l’andamento della sala sperando, magari, in sussistenti guadagni. Le sale, proponendosi "come luoghi di incontro e di dialogo, come spazi di cultura e di impegno, per un’azione sapiente di recupero culturale, di preevangelizazione e di piena evangelizzazione", chiedono che l’animatore non sia al di fuori di tale vivo contesto ecclesiale.
Gli e. sono oggi divisi in associazioni di categoria: l’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) e l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC). Queste due associazioni di e. costituiscono, insieme ad altri organismi (Associazioni di cultura cinematografica, ecc.), il comparto cinema dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS). L’ANEC e l’ACEC hanno dato vita alla Federazione Italiana dei Cinema d’Essai (FICE), la quale associa sale ANEC e ACEC che svolgono in modo esclusivo o prevalente attività d’essai. La FICE non è considerata una categoria di esercizio. Nel 2000 si è costituita in modo autonomo l’Associazione Nazionale Esercenti Multiplex (ANEM), svincolata dall’AGIS.
La qualifica di e. è attribuita anche al responsabile della gestione di una qualsiasi sala che svolge attività di pubblico spettacolo diversa dal cinema (teatro, musica, ecc.).
Oggi il termine e., riferito alla sala della comunità (Documento della Commissione Episcopale per le comunicazioni sociali approvato dal Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana nella sessione del 4-7 gennaio 1982), tratteggia gli elementi portanti dell’animatore della sala. L’animatore responsabile della sala è colui che insieme alla comunità, in sintonia con i piani pastorali diocesani e parrocchiali, lavora per programmare tutte quelle attività ritenute opportune e necessarie al fine di aiutare le persone a crescere sul piano umano e spirituale. Una persona che, oltre alle competenze necessarie per la programmazione di itinerari culturali e percorsi educativi, abbia realmente una passione educativa in sintonia con la comunità ecclesiale. Non esiste, in ambito cattolico, l’idea dell’e. come di colui al quale si affida a titolo personale l’andamento della sala sperando, magari, in sussistenti guadagni. Le sale, proponendosi "come luoghi di incontro e di dialogo, come spazi di cultura e di impegno, per un’azione sapiente di recupero culturale, di preevangelizazione e di piena evangelizzazione", chiedono che l’animatore non sia al di fuori di tale vivo contesto ecclesiale.
D. E. Viganò
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Come citare questa voce
Viganò Dario E. , Esercente, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (12/10/2024).
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