HTML (HyperText Markup Language)
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- Voci correlate
Autore: Franco Lever
In italiano: ‘linguaggio per la marcatura di ipertesti’. È il linguaggio che consente in Internet lo scambio di documenti complessi e insieme il passaggio da un punto a un altro, da un sito a un altro, clickando su delle parole evidenziate. Quando un file ha l’estensione ‘.html’, il computer lo apre usando un programma specifico (Browser); del tutto equivalente l’estensione ‘.htm’, introdotta quando il nome dei file doveva essere breve. L’HTML deriva da un linguaggio più complesso, lo Standard Generalized Markup Language (SGML).
Nella primavera del 1989 Tim Berners-Lee, uno scienziato inglese che allora lavorava presso il CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire) di Ginevra, avanzò un progetto che promuoveva la messa in comune di informazioni e di documenti tra i colleghi del centro studi; si trattava di superare le barriere imposte dall’organizzazione degli archivi in directory e sottodirectory (che di fatto nascondono quanto si cerca), stabilendo invece collegamenti diretti (Link) tra i documenti. La messa a punto del progetto ha richiesto alcuni anni, ma ha ottenuto un successo strepitoso, dal momento che ha fornito non solo alla comunità scientifica, ma a tutta Internet (già nel 1991), un protocollo di trattamento e scambio di informazioni di facile uso e insieme potente (WWW).
In concreto il progetto Berners-Lee:
definisce il linguaggio l’HTML appunto che consente il trasferimento dei file e insieme la ‘ricostruzione’ della pagina grafica sullo schermo del destinatario. Si tratta di un particolare modo di scrivere una pagina da presentare in rete, che allega al testo una serie di ‘istruzioni d’uso’ chiamate tag (etichette); al momento della presentazione i programmi browser, eseguono queste istruzioni e così ricostruiscono la pagina stessa. Quest’operazione viene chiamata rendering;
stabilisce l’insieme delle procedure da seguire per il trattamento in Internet dei testi HTML come anche di altri tipi di documenti. A questo protocollo è stato dato il nome di http.
Mentre fino a poco tempo fa il grafico, per lavorare alle pagine di un sito, doveva imparare un programma specifico, ora esistono dei software chiamati editor HTML capaci di tradurre automaticamente la pagina di grafica tradizionale in linguaggio per la rete.
Il linguaggio XTL (Extensible Markup Language) è da molti considerato come lo sviluppo e il successore dell’HTML. Le sue caratteristiche vincenti sono una maggiore flessibilità e una più raffinata capacità di descrivere il documento attraverso le tag. Queste due funzioni automatizzano alcune procedure e facilitano l’espansione del WWW verso nuovi servizi. Ad esempio, si possono creare accessi personalizzati per il commercio elettronico (E-commerce) con procedure EDI (Electronic Data Interchange) e si possono preparare pagine per il cosiddetto mondo wireless (siti Web leggibili su cellulari).
Nella primavera del 1989 Tim Berners-Lee, uno scienziato inglese che allora lavorava presso il CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire) di Ginevra, avanzò un progetto che promuoveva la messa in comune di informazioni e di documenti tra i colleghi del centro studi; si trattava di superare le barriere imposte dall’organizzazione degli archivi in directory e sottodirectory (che di fatto nascondono quanto si cerca), stabilendo invece collegamenti diretti (Link) tra i documenti. La messa a punto del progetto ha richiesto alcuni anni, ma ha ottenuto un successo strepitoso, dal momento che ha fornito non solo alla comunità scientifica, ma a tutta Internet (già nel 1991), un protocollo di trattamento e scambio di informazioni di facile uso e insieme potente (WWW).
In concreto il progetto Berners-Lee:
definisce il linguaggio l’HTML appunto che consente il trasferimento dei file e insieme la ‘ricostruzione’ della pagina grafica sullo schermo del destinatario. Si tratta di un particolare modo di scrivere una pagina da presentare in rete, che allega al testo una serie di ‘istruzioni d’uso’ chiamate tag (etichette); al momento della presentazione i programmi browser, eseguono queste istruzioni e così ricostruiscono la pagina stessa. Quest’operazione viene chiamata rendering;
stabilisce l’insieme delle procedure da seguire per il trattamento in Internet dei testi HTML come anche di altri tipi di documenti. A questo protocollo è stato dato il nome di http.
Mentre fino a poco tempo fa il grafico, per lavorare alle pagine di un sito, doveva imparare un programma specifico, ora esistono dei software chiamati editor HTML capaci di tradurre automaticamente la pagina di grafica tradizionale in linguaggio per la rete.
Il linguaggio XTL (Extensible Markup Language) è da molti considerato come lo sviluppo e il successore dell’HTML. Le sue caratteristiche vincenti sono una maggiore flessibilità e una più raffinata capacità di descrivere il documento attraverso le tag. Queste due funzioni automatizzano alcune procedure e facilitano l’espansione del WWW verso nuovi servizi. Ad esempio, si possono creare accessi personalizzati per il commercio elettronico (E-commerce) con procedure EDI (Electronic Data Interchange) e si possono preparare pagine per il cosiddetto mondo wireless (siti Web leggibili su cellulari).
F. Lever
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Bibliografia
- CASTRO Elisabeth, HTML, XHTML e CSS per il World Wide Web, Tecniche Nuove, Milano 2007.
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Come citare questa voce
Lever Franco , HTML (HyperText Markup Language), in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
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