Ghostwriting
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Autore: Piero Trupia
Attività del ghostwriter (letteralmente scrittore fantasma; in italiano ‘scrittore-ombra’ o anche ‘negro’): è la preparazione di testi discorsivi discorsi veri e propri, ma anche presentazioni o illustrazioni a un pubblico, in forma orale o per iscritto per un personaggio in vista che si ritiene debba essere alleggerito dell’onere di tempo, di preparazione culturale e soprattutto dell’ansia di una elaborazione in proprio dell’intervento. Il g. si giustifica o trae la sua motivazione dal meccanismo della personalizzazione, da sempre esistente, ma giunto all’esasperazione con la società di massa e la correlativa esigenza di individuare un soggetto rappresentativo, facilmente riconoscibile, stabile nel tempo e ‘potente’ così da imporsi nel flusso incessante e massificato della comunicazione sociale.
Il ghostwriter non prepara un appunto o una semplice documentazione, ma un vero e proprio testo da leggere, sia pure con l’avvertenza all’oratore-lettore di alzare di tanto in tanto gli occhi dal foglio per rivolgere lo sguardo all’uditorio. L’oratore che si avvale del ghostwriter può così affrontare argomenti di diversa specializzazione sulla base della convenzione sociale che egli avalli quanto gli è stato preparato e che, comunque, sarebbe stato composto secondo sue direttive. In realtà ciò può avvenire per i personaggi minori, mentre quelli di spicco, sui quali maggiormente punta la ‘personalizzazione’, non hanno tempo, voglia e preparazione tecnica per controllare il lavoro di g. spesso neanche sugli argomenti di propria competenza.
Nel caso di oratori di grandissimo rilievo sociale, il g. viene svolto da vere e proprie équipe che comprendono specialisti nella scrittura e specialisti nelle diverse tematiche e nella documentazione, oltre che nell’aneddotica e nei jokes (storielle umoristiche in linea con il tema del discorso). Queste, talvolta, vengono acquistate da agenzie specializzate che predispongono anche aneddoti legati alla realtà locale sulla base di una documentazione dell’ultimo momento tratta dalla cronaca.
È arduo conciliare il g. con il potere di convocazione (Convocazione). D’altro canto, per personaggi fortemente rappresentativi, di elevata responsabilità e impegnati a tutto tempo nel lavoro organizzativo e di direzione, sarebbe impossibile fare a meno del g. Gli si richiede infatti, di presenziare, avallare e sponsorizzare i più diversi avvenimenti.
V’è un caso però in cui il g. è perfettamente giustificato. È quello di un personaggio di vertice, o esponente rappresentativo di un gruppo od organizzazione, che parla in nome della collettività di cui è capo o uno dei capi. In tale situazione egli è piuttosto un portavoce ed è comprensibile che esprima un pensiero o esponga una posizione collettivi. Ma questo è anche il caso in cui si ha un’effettiva partecipazione dell’oratore all’elaborazione del testo. Si tratta, peraltro, di appuntamenti non di circostanza, ma previsti negli statuti, di carattere solenne e su argomenti non legati al momento. Tale è il caso della Relazione all’Assemblea degli Azionisti del presidente di una società per azioni.
Vi sono poi campi in cui il ghostwriter svolge un’opera benemerita. È quello di personaggi famosi e allo stesso tempo titolari di un’esperienza di vita rilevante, se non unica, che vogliano farne parte a un pubblico con una iniziativa editoriale, ma che non posseggono la necessaria capacità di scrittura. Quest’opera di confezionamento del prodotto letterario di un autore in possesso di validi contenuti è analoga al g. ma può rientrare anche nella categoria dell’ editing. In alcune case editrici l’attività di editing è regolarmente prevista per migliorare e rendere più accetti al lettore opere il cui contenuto di pensiero o di informazione è di per sé valido e interessante.
Si ricorda infine nell’aneddotica il caso di Alessandro Dumas che ricorreva a ‘negri’ per rifinire le sue opere, per le quali si era impegnato con stringenti scadenze con gli editori.
Il ghostwriter non prepara un appunto o una semplice documentazione, ma un vero e proprio testo da leggere, sia pure con l’avvertenza all’oratore-lettore di alzare di tanto in tanto gli occhi dal foglio per rivolgere lo sguardo all’uditorio. L’oratore che si avvale del ghostwriter può così affrontare argomenti di diversa specializzazione sulla base della convenzione sociale che egli avalli quanto gli è stato preparato e che, comunque, sarebbe stato composto secondo sue direttive. In realtà ciò può avvenire per i personaggi minori, mentre quelli di spicco, sui quali maggiormente punta la ‘personalizzazione’, non hanno tempo, voglia e preparazione tecnica per controllare il lavoro di g. spesso neanche sugli argomenti di propria competenza.
Nel caso di oratori di grandissimo rilievo sociale, il g. viene svolto da vere e proprie équipe che comprendono specialisti nella scrittura e specialisti nelle diverse tematiche e nella documentazione, oltre che nell’aneddotica e nei jokes (storielle umoristiche in linea con il tema del discorso). Queste, talvolta, vengono acquistate da agenzie specializzate che predispongono anche aneddoti legati alla realtà locale sulla base di una documentazione dell’ultimo momento tratta dalla cronaca.
È arduo conciliare il g. con il potere di convocazione (Convocazione). D’altro canto, per personaggi fortemente rappresentativi, di elevata responsabilità e impegnati a tutto tempo nel lavoro organizzativo e di direzione, sarebbe impossibile fare a meno del g. Gli si richiede infatti, di presenziare, avallare e sponsorizzare i più diversi avvenimenti.
V’è un caso però in cui il g. è perfettamente giustificato. È quello di un personaggio di vertice, o esponente rappresentativo di un gruppo od organizzazione, che parla in nome della collettività di cui è capo o uno dei capi. In tale situazione egli è piuttosto un portavoce ed è comprensibile che esprima un pensiero o esponga una posizione collettivi. Ma questo è anche il caso in cui si ha un’effettiva partecipazione dell’oratore all’elaborazione del testo. Si tratta, peraltro, di appuntamenti non di circostanza, ma previsti negli statuti, di carattere solenne e su argomenti non legati al momento. Tale è il caso della Relazione all’Assemblea degli Azionisti del presidente di una società per azioni.
Vi sono poi campi in cui il ghostwriter svolge un’opera benemerita. È quello di personaggi famosi e allo stesso tempo titolari di un’esperienza di vita rilevante, se non unica, che vogliano farne parte a un pubblico con una iniziativa editoriale, ma che non posseggono la necessaria capacità di scrittura. Quest’opera di confezionamento del prodotto letterario di un autore in possesso di validi contenuti è analoga al g. ma può rientrare anche nella categoria dell’ editing. In alcune case editrici l’attività di editing è regolarmente prevista per migliorare e rendere più accetti al lettore opere il cui contenuto di pensiero o di informazione è di per sé valido e interessante.
Si ricorda infine nell’aneddotica il caso di Alessandro Dumas che ricorreva a ‘negri’ per rifinire le sue opere, per le quali si era impegnato con stringenti scadenze con gli editori.
P. Trupia
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Come citare questa voce
Trupia Piero , Ghostwriting, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
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