Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali
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Autore: Roberto Giannatelli
È il dicastero della Santa Sede che "si occupa delle questioni riguardanti i mezzi di comunicazione sociale, affinché, anche per mezzo di essi, il messaggio della salvezza e l’umano progresso possano servire all’incremento della civiltà e del costume" (Costituzione apostolica Pastor Bonus, art. 169).
Al presente statuto del PCCS si è giunti attraverso successive trasformazioni della prima Pontificia Commissione di consulenza e revisione ecclesiastica dei film a soggetto religioso e morale (30 giugno 1948). Il Papa Pio XI aveva pubblicato il 29 giugno 1936 la Vigilanti cura, prima enciclica pontificia riguardante i mezzi di comunicazione del sec. XX, e in particolare il cinema (Chiesa e comunicazione). L’enciclica stabiliva, tra l’altro, l’istituzione di uffici nazionali di revisione cinematografica "con lo scopo di promuovere i film buoni, classificare tutti gli altri e farne giungere i giudizi ai sacerdoti e fedeli" (n. 48). Raccomandava, inoltre, la "cooperazione internazionale" in questa materia (nn. 53, 54).
Sarà il Papa Pio XII a dare attuazione alla Vigilanti cura, istituendo una Pontificia Commissione ad hoc. Presto si avvertì l’esigenza di allargare le competenze di tale Commissione ai problemi del cinema nel suo insieme. Così alla precedente subentrava la Pontificia Commissione per la cinematografia il cui Statuto veniva approvato da Pio XII il 1° giugno 1952. Il nuovo ufficio della curia romana veniva dotato di un ampio e internazionale collegio di esperti.
Il nome della commissione veniva successivamente mutato in Pontificia Commissione per la cinematografia, la radio e la televisione, i cui statuti furono approvati da Pio XII il 31 dicembre 1954. A questa commissione e ai suoi esperti si rivolgerà lo stesso Pontefice per la preparazione del discorso sul "Film ideale" (21 giugno e 28 ottobre 1955) e dell’enciclica Miranda prorsus (8 settembre 1957).
Con il "motu proprio" Boni Pastoris (22 febbraio 1959), Giovanni XXIII erigerà la Pontificia Commissione a Ufficio stabile della Santa Sede, aggregandolo alla Segreteria di Stato, e integrandolo successivamente con la Filmoteca Vaticana (16 dicembre 1959).
La Pontificia Commissione opererà, quasi immediatamente, con il Segretariato per la stampa e lo spettacolo, uno dei dodici organi istituiti per la preparazione del Concilio Ecumenico Vaticano II. Sarà merito di questo Segretariato l’aver posto efficacemente ai Padri conciliari il problema della stampa e dei mezzi audiovisivi, e di collaborare nell’elaborazione del decreto Inter mirifica (4 dicembre 1964), primo documento di un Concilio Ecumenico in materia di comunicazione sociale.
Paolo VI darà un ulteriore impulso alla Pontificia Commissione (denominata ora della Comunicazione Sociale) affidandole tutti i problemi del cinema, della radio, della televisione e della stampa periodica e quotidiana, per quanto concerne gli interessi della religione cattolica (2 aprile 1964).
Primo compito della nuova Commissione sarà quello di preparare l’istruzione pastorale, voluta dal Concilio e portata a termine con la promulgazione della Communio et Progressio (23 maggio 1971). Finalmente con la costituzione apostolica Pastor Bonus di Giovanni Paolo II (28 giugno 1988) la Pontificia Commissione diviene Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, dicastero a pieno titolo della curia romana. Il PCCS è attualmente composto da 23 membri provenienti da 20 Paesi, dei 3 Presidenti delle Organizzazioni Cattoliche internazionali (OCIC;UNDA; UCIP) e da un collegio di 36 Consultori, provenienti da 16 nazioni. È retto da un Vescovo Presidente, coordinato da un segretario e vicesegretario, nonché da uno staff di collaboratori e tecnici. Ha sede in Vaticano presso il Palazzo San Carlo.
Al presente statuto del PCCS si è giunti attraverso successive trasformazioni della prima Pontificia Commissione di consulenza e revisione ecclesiastica dei film a soggetto religioso e morale (30 giugno 1948). Il Papa Pio XI aveva pubblicato il 29 giugno 1936 la Vigilanti cura, prima enciclica pontificia riguardante i mezzi di comunicazione del sec. XX, e in particolare il cinema (Chiesa e comunicazione). L’enciclica stabiliva, tra l’altro, l’istituzione di uffici nazionali di revisione cinematografica "con lo scopo di promuovere i film buoni, classificare tutti gli altri e farne giungere i giudizi ai sacerdoti e fedeli" (n. 48). Raccomandava, inoltre, la "cooperazione internazionale" in questa materia (nn. 53, 54).
Sarà il Papa Pio XII a dare attuazione alla Vigilanti cura, istituendo una Pontificia Commissione ad hoc. Presto si avvertì l’esigenza di allargare le competenze di tale Commissione ai problemi del cinema nel suo insieme. Così alla precedente subentrava la Pontificia Commissione per la cinematografia il cui Statuto veniva approvato da Pio XII il 1° giugno 1952. Il nuovo ufficio della curia romana veniva dotato di un ampio e internazionale collegio di esperti.
Il nome della commissione veniva successivamente mutato in Pontificia Commissione per la cinematografia, la radio e la televisione, i cui statuti furono approvati da Pio XII il 31 dicembre 1954. A questa commissione e ai suoi esperti si rivolgerà lo stesso Pontefice per la preparazione del discorso sul "Film ideale" (21 giugno e 28 ottobre 1955) e dell’enciclica Miranda prorsus (8 settembre 1957).
Con il "motu proprio" Boni Pastoris (22 febbraio 1959), Giovanni XXIII erigerà la Pontificia Commissione a Ufficio stabile della Santa Sede, aggregandolo alla Segreteria di Stato, e integrandolo successivamente con la Filmoteca Vaticana (16 dicembre 1959).
La Pontificia Commissione opererà, quasi immediatamente, con il Segretariato per la stampa e lo spettacolo, uno dei dodici organi istituiti per la preparazione del Concilio Ecumenico Vaticano II. Sarà merito di questo Segretariato l’aver posto efficacemente ai Padri conciliari il problema della stampa e dei mezzi audiovisivi, e di collaborare nell’elaborazione del decreto Inter mirifica (4 dicembre 1964), primo documento di un Concilio Ecumenico in materia di comunicazione sociale.
Paolo VI darà un ulteriore impulso alla Pontificia Commissione (denominata ora della Comunicazione Sociale) affidandole tutti i problemi del cinema, della radio, della televisione e della stampa periodica e quotidiana, per quanto concerne gli interessi della religione cattolica (2 aprile 1964).
Primo compito della nuova Commissione sarà quello di preparare l’istruzione pastorale, voluta dal Concilio e portata a termine con la promulgazione della Communio et Progressio (23 maggio 1971). Finalmente con la costituzione apostolica Pastor Bonus di Giovanni Paolo II (28 giugno 1988) la Pontificia Commissione diviene Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, dicastero a pieno titolo della curia romana. Il PCCS è attualmente composto da 23 membri provenienti da 20 Paesi, dei 3 Presidenti delle Organizzazioni Cattoliche internazionali (OCIC;UNDA; UCIP) e da un collegio di 36 Consultori, provenienti da 16 nazioni. È retto da un Vescovo Presidente, coordinato da un segretario e vicesegretario, nonché da uno staff di collaboratori e tecnici. Ha sede in Vaticano presso il Palazzo San Carlo.
R. Giannatelli
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Bibliografia
- PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, Aetatis Novae. Istruzione pastorale sulle comunicazioni sociali nel 20° anniversario della «Communio e progressio», Libreria Editrice Vaticana, Vaticano 1992.
- PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, Criteri di collaborazione ecumenica e interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali, Libreria Editrice Vaticana, Vaticano 1993.
- PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, Etica nella pubblicità, Libreria Editrice Vaticana, Vaticano 1997.
- PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, Etica nelle comunicazioni sociali, Libreria Editrice Vaticana, Vaticano 2000.
- PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, La Chiesa e Internet, Libreria Editrice Vaticana, Vaticano 2002.
- PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, Etica in Internet, Libreria Editrice Vaticana, Vaticano 2002.
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Note
Come citare questa voce
Giannatelli Roberto , Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (03/12/2024).
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