BBC (British Broadcasting Corporation)

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Logo della BBC.

1. Quadro normativo-istituzionale

Al 15 dicembre 1922 risale la prima concessione, in Gran Bretagna, per l’esercizio radiofonico. Concessionaria è la società British Broadcasting Company che quattro anni dopo si trasformerà nell’attuale BBC-British Broadcasting Corporation. L’atto costitutivo è il Royal Charter del 1926, decreto reale di concessione che viene periodicamente rinnovato. Il servizio televisivo pubblico è stato avviato il 2 novembre 1936. La concessione oggi in vigore (1° gennaio 1997-31 dicembre 2006) deriva dal Royal Charter accompagnato da un Accordo (Agreement) entrambi sottoscritti il 25 gennaio 1996 tra la BBC e il Ministero del National Heritage che aveva assunto, nel 1992, le funzioni nel settore radiotelevisivo in precedenza attribuite agli Interni. L’attuale assetto normativo-istituzionale della radiotelevisione fa riferimento, sostanzialmente, al Broadcasting Act 1990 e al Broadcasting Act 1996. Quest’ultimo detta in particolare norme fortemente orientate alla liberalizzazione e all’innovazione tecnologica del sistema: punti-chiave sono la razionalizzazione degli organi di controllo, l’apertura a nuove fonti di finanziamento per la BBC (finora esclusivamente circoscritte al canone), lo sviluppo della diffusione digitale, l’abolizione di molti limiti alla proprietà dei media.
La BBC è un ente pubblico dotato di personalità giuridica. Quale concessionaria del servizio pubblico, ha come finalità le trasmissioni radiofoniche e televisive con vari mezzi e attività connesse. Per essa si confermano gli obblighi di ‘informare’, ‘educare’ e ‘divertire’ corrispondenti a quelle funzioni che fin dalle origini caratterizzano la Corporation (la sua formula è stata adottata da tutti i sistemi pubblici nel mondo, compresa la Rai).

2. Finanziamento e organizzazione

Il finanziamento esclusivo attraverso il canone di abbonamento è garantito fino al 2001. Già adesso il canone è tuttavia integrato, in via secondaria, da proventi commerciali che derivano da vendita programmi, editoria e merchandising. Il Governo ha deciso di posticipare al 2007 la possibilità di privatizzare la BBC, consentendole comunque una libertà di manovra sul mercato che abbraccia, tra l’altro, nuovi servizi via cavo e via satellite (cofinanziati in joint-ventures con partner privati e quindi aperti, indirettamente, a pubblicità, sponsorizzazioni, pay-Tv e a ogni altra forma di introiti).
Il servizio pubblico fa capo ad alcuni organi che hanno il fulcro centrale di poteri nel Board of Governors, struttura al tempo stesso di gestione e controllo, composto da 12 membri di scelta governativa e nomina reale. Esso designa a sua volta il Board of Management e il Direttore Generale. Organi consultivi della BBC sono: il General Advisory Council, il National Broadcasting Council, i Regional Advisory Councils e i Local Radio Advisory Councils.
Nel 1997 il gruppo BBC è stato radicalmente riorganizzato mediante la separazione delle attività di trasmissione dalla produzione e la creazione di una struttura dedicata soltanto alle news. Sono sei le unità principali che compongono il nuovo assetto: BBC Broadcast (programmazione e acquisto programmi), BBC Production (produzione), BBC News (informazione), BBC Worldwide (servizio mondiale e vendita programmi), BBC Resources (logistica e tecnica), Corporate Centre (servizi strategici). Il periodo successivo ha visto il lancio, in seguito ad accordo con Flextech, di una serie di canali tematici via cavo a pagamento (come UK Gold, programmi popolari; UK Arena, fiction e cultura; UK Horizons, documentari; UK Style, tempo libero), alcuni dei quali accessibili pure nei bouquets della piattaforma digitale. Nell’offerta digitale figura inoltre News 24, nuovo canale via cavo d’informazione continua (con l’obiettivo di fronteggiare Sky News e CNN).

3. Televisione

Si articola in trasmissioni nazionali, regionali e internazionali. Per la programmazione nazionale la BBC Network Television è diventata una istituzione in Gran Bretagna, dove è familiarmente chiamata Zia Beeb (come in Italia ‘Mamma Rai’). L’offerta è su due canali: BBC 1 (nato nel 1936, ha carattere generalista e si apre a distacchi regionali); BBC 2 (subentrato nel 1964, è complementare al primo e più orientato a contenuti culturali-educativi). Una funzione particolare svolge la Open University.
La programmazione regionale è realizzata in Centri di produzione dislocati sul territorio, in cui opera circa un quarto del personale BBC che produce programmi sia per la diffusione regionale sia quali contributi alle trasmissioni nazionali.
Le attività televisive a livello internazionale sono state sviluppate mediante BBC Worldwide, che è articolata in BBC Worldwide Television, BBC Worldwide Publishing e BBC Worldwide Learning. Il servizio televisivo offre in abbonamento ai paesi europei, a partire dal 1991, il meglio dei programmi BBC (specialmente news e approfondimenti informativi). All’inizio del 1995 ha lanciato, affiancando in un’impresa mista pubblico-privata i gruppi Pearson (proprietari del Financial Times, produttore televisivo indipendente) e Cox, due canali via satellite: BBC World (informazione continua, finanziato dalla pubblicità) e BBC Prime (intrattenimento, pay channel).

4. Radio

La BBC diffonde programmi radiofonici su cinque canali: Radio 1 (musica rock e pop), Radio 2 (misto parlato-musica con rubriche, news, giochi e musica leggera, popolare e classica), Radio 3 (musica classica e rubriche culturali), Radio 4 (news, dibattiti e rubriche di servizio), Radio 5 Live (sport e informazione).

Bibliografia

  • BLUMLER Jay G., The crisis of public communication, Routledge, London 1995.
  • BOURDON Jérôme, Du service public à la télé-réalité. Une histoire culturelle des télévisions européennes, INA Éditions, Paris 2011.
  • BURNS Tom, The BBC. Public institution and private world, MacMillan, London 1979.
  • CAMPORESI Valeria, Mass culture and national tradition. The BBC and american broadcasting 1922-1954, EPAP, Roma 2000.
  • HIBBERD Matthew, Il grande viaggio della BBC. Storia del servizio pubblico britannico dagli anni Venti all'era digitale, Rai-ERI, Roma 2005.
  • KUNG-SHANKLEMAN Lucy, Inside the BBC and CNN. Managing media organisations, Routledge, New York 2000.

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Note

Come citare questa voce
Gagliardi Carlo , BBC (British Broadcasting Corporation), in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (19/04/2024).
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