MIDI

  • Testo
  • Bibliografia5
  • Links2
  • Voci correlate
È il sistema standard con cui sono collegati e dialogano gli strumenti musicali elettronici.
Gli anni Sessanta e Settanta videro la nascita di nuovi strumenti musicali, caratterizzati da nuove sonorità (il sound elettronico), tra i quali vanno ricordati il mitico Moog, primo sintetizzatore musicale economicamente e tecnologicamente accessibile per i musicisti, e l’Oberheim, primo sintetizzatore polifonico (disponibile verso la fine degli anni Settanta). A questi strumenti sono legate figure come Keith Emerson e Rick Wakeman, artisti del rock sinfonico, e Joe Zawinul e Herbie Hancok, musicisti più interessati al jazz e alla fusion.
Da allora l’innovazione tecnologica ha continuato a portare sul mercato nuovi strumenti; in particolare, alcune tastiere contenevano un’ interfaccia che le faceva dialogare direttamente con il computer, altre davano la possibilità di dialogare con un’altra tastiera dello stesso tipo. Questo costituiva un notevole progresso, perché permetteva, collegando tra loro degli strumenti, di produrre contemporaneamente e sovrapporre suoni diversi. Emergeva però, con sempre maggior evidenza, l’indispensabilità di un linguaggio che consentisse ai vari strumenti di connettersi e di dialogare. Questa esigenza, nello stesso tempo artistica e tecnica, nel 1982 fu oggetto di un meeting della NAMM (National Association for Music Merchants), in cui venne discusso il problema di uno standard (Norma) per trasmettere e ricevere informazione digitali di musical performance tra strumenti elettronici diversi. La proposta originale fu chiamata UMI (Universal Musical Interface); rivisto poi varie volte, questo codice venne chiamato MIDI. Nel 1983 la Sequential Circuits e la Roland introdussero la prima tastiera MIDI.
A differenza di un impianto Hi-Fi, tra i vari dispositivi collegati secondo lo standard MIDI non viene scambiato un segnale analogo al suono prodotto o da produrre; si tratta invece di sequenze di comandi, espressi in codice digitale, in grado di ‘pilotare’ uno o più strumenti, generando così l’evento musicale.
L’interfaccia MIDI è composta da: MIDI IN, MIDI OUT e MIDI THRU. La performance di un artista (ad esempio, un musicista a una tastiera) è esaminata dal computer e trasformata in codice MIDI; la sequenza di comandi viene mandata alla porta MIDI OUT dello strumento e resa disponibile per la destinazione assegnata (ad esempio un’altra tastiera, impostata per produrre sonorità diverse dalla prima). Il MIDI IN della seconda tastiera (ma potrebbe essere un sintetizzatore impostato per riprodurre il suono di un clarinetto o di un insieme di violini) accoglie i codici MIDI e li tratta come se la performance si attuasse su quello stesso strumento. Il MIDI THRU, infine, permette di duplicare tutto ciò che viene dal MIDI IN: è una specie di ripetitore che permette di estendere l’azione ad altri strumenti.
Il General MIDI (GM) non è una nuova serie di comandi, ma la proposta di una catalogazione dei vari registri presenti negli strumenti. In quelli compatibili con il GM i vari programmi sono classificati allo stesso modo: dall’1 all’8 sono tutti pianoforti, dal 9 al 16 sono strumenti a percussione, dal 17 al 24 sono organi, ecc. Il GM specifica anche i suoni delle percussioni per ogni codice MIDI assegnato ai tasti della tastiera (in concreto: intervenendo sui tasti si ottengono i suoni dei vari pezzi che compongono una batteria).
Infine si può disporre di diversi canali per assegnare le parti della composizione musicale: al canale 1, la melodia; al canale 2, il basso; al canale 3, il pianoforte, ecc. A composizione finita tutto può essere salvato nella memoria del computer (floppy o hard disk, MiniDisc, CD) come un file, che sarà contrassegnato con la sigla MIDI, il formato standard per l’interscambio tra tastiere, computer e sequencer. Il lavoro può essere salvato sia come singola traccia multi-channel (type 0) o mantenendo tutte le tracce originali (type 1). Ogni sequencer compatibile può poi usare questi file, riproducendo l’intera colonna sonora.

Bibliografia

  • KIRK Ross - HUNT Andy, Digital sound processing for music and multimedia, Focal Press, Oxford 1999.
  • MILES HUBER David, The MIDI Manual. A practical guide to MIDI in the Project Studio, Focal Press, Oxford 2007.
  • RONA Jeff, MIDI. The ins, outs & thrus, Hal Leonard Publishing Corporation, Milwaukee (WI) 1992.
  • WATKINSON John, The art of digital audio, Focal Press, Oxford 1994.
  • WHITE Paul, Basic mixers, Sanctuary Publishing Limited, London 2000.

Documenti

Non ci sono documenti per questa voce
Come citare questa voce
Pasqualetti Fabio , MIDI, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
CC-BY-NC-SA Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
810