Immagine

La società odierna è sempre più spesso definita come una ‘società dell’i.’ o ‘delle i.’, consegnando la parola e la sua valutazione culturale a una oscillazione apparentemente non componibile: l’i., la sua (sotto)cultura, è il sintomo di una superficialità senza sapere, o proprio questa (apparente) superficialità è lo spazio nuovo della conoscenza? Lo sguardo è l’opposto della parola o, nel nostro contesto culturale segnato dal trionfo dei media, lo sguardo è proprio l’orizzonte dentro il quale la parola può declinarsi? Potere nocivo, dunque, quello dell’i. o piacere da assecondare?
Per fare chiarezza dentro questa oscillazione il Dizionario - dopo un’introduzione (A. Introduzione) - prevede un percorso che dell’i. cerca di definire: il funzionamento, dal punto di vista delle teorie della mente (B. Immagine mentale); la struttura, dal punto di vista semiologico (C. Semiologia dell’immagine); la centralità nell’ambito della comunicazione commerciale (D. Immagine e pubblicità).

In chiave introduttiva si riflette direttamente sul rapporto tra l’i. come risorsa cognitiva insostituibile dell’uomo e l’i. come spazio possibile dell’inganno e della mistificazione. In questo modo vengono anticipati in maniera problematica alcuni dei temi che le sotto-voci successive svilupperanno saldandoli con la riflessione etica e filosofica.

Vedi:

A. Introduzione

B. Immagine mentale

C. Semiologia dell’immagine

D. Immagine e pubblicità