Intelligenza artificiale
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Autore: Michele Pellerey
Sotto questa denominazione sono intesi lo studio e la realizzazione di sistemi automatici che simulano un comportamento umano considerato come intelligente, quali il ragionamento e la soluzione di problemi.
I primi tentativi di capire il linguaggio naturale risalgono al 1949, con la traduzione automatica. Negli anni Cinquanta si è riusciti a sviluppare programmi che simulano le operazioni e le dimostrazioni logiche. Con lo sviluppo dei computer, e più in generale dell’ informatica, si sono tentate altre strade come la simulazione della comprensione del linguaggio, del comportamento degli esperti in uno specifico settore, la traduzione automatica, il riconoscimento di forme grafiche e modelli tridimensionali, ecc.
Oltre ai problemi connessi con lo sviluppo di sistemi automatici adeguati, sono stati identificati nel corso degli ultimi decenni anche alcuni limiti intrinseci allo sviluppo dell’i.a. Ad esempio, nel campo delle traduzioni automatiche e della comprensione del linguaggio si è constatato che un computer, per apprendere in maniera adeguata una lingua a questo scopo, avrebbe bisogno di un tempo infinito. Anche per quanto riguarda lo sviluppo di sistemi esperti, sistemi che simulano il comportamento di un esperto, non si può andare oltre operazioni che sono guidate da insiemi di conoscenze di tipo formale e da procedure eseguite seguendo regole e principi. Un vero esperto umano utilizza in maniera creativa e flessibile le sue doti di intuizione, doti che non possono essere rappresentate in maniera formale. Questo limite può essere esteso ai veri processi di soluzione di problemi, quando, cioè, occorre raggiungere un obiettivo e non si conosce ancora una strategia adeguata per raggiungerlo.
Pur tenendo conto dei limiti sopra accennati, gli studi e le realizzazioni proprie dell’i.a., unitamente agli sviluppi che si hanno nell’ambito dei sistemi automatici (computer paralleli e a reti neurali), hanno dato e possono dare contributi notevoli all’attività intellettuale dell’uomo, anche nel campo della comunicazione di massa. Applicazioni interessanti sono state sviluppate nel contesto della elaborazione delle immagini, tramite i processi di digitalizzazione (Digitale); in quello della gestione di grandi database (immagini e testi) e della gestione della stampa e della multimedialità; e, con qualche limite, nella comunicazione uomo-computer.
I primi tentativi di capire il linguaggio naturale risalgono al 1949, con la traduzione automatica. Negli anni Cinquanta si è riusciti a sviluppare programmi che simulano le operazioni e le dimostrazioni logiche. Con lo sviluppo dei computer, e più in generale dell’ informatica, si sono tentate altre strade come la simulazione della comprensione del linguaggio, del comportamento degli esperti in uno specifico settore, la traduzione automatica, il riconoscimento di forme grafiche e modelli tridimensionali, ecc.
Oltre ai problemi connessi con lo sviluppo di sistemi automatici adeguati, sono stati identificati nel corso degli ultimi decenni anche alcuni limiti intrinseci allo sviluppo dell’i.a. Ad esempio, nel campo delle traduzioni automatiche e della comprensione del linguaggio si è constatato che un computer, per apprendere in maniera adeguata una lingua a questo scopo, avrebbe bisogno di un tempo infinito. Anche per quanto riguarda lo sviluppo di sistemi esperti, sistemi che simulano il comportamento di un esperto, non si può andare oltre operazioni che sono guidate da insiemi di conoscenze di tipo formale e da procedure eseguite seguendo regole e principi. Un vero esperto umano utilizza in maniera creativa e flessibile le sue doti di intuizione, doti che non possono essere rappresentate in maniera formale. Questo limite può essere esteso ai veri processi di soluzione di problemi, quando, cioè, occorre raggiungere un obiettivo e non si conosce ancora una strategia adeguata per raggiungerlo.
Pur tenendo conto dei limiti sopra accennati, gli studi e le realizzazioni proprie dell’i.a., unitamente agli sviluppi che si hanno nell’ambito dei sistemi automatici (computer paralleli e a reti neurali), hanno dato e possono dare contributi notevoli all’attività intellettuale dell’uomo, anche nel campo della comunicazione di massa. Applicazioni interessanti sono state sviluppate nel contesto della elaborazione delle immagini, tramite i processi di digitalizzazione (Digitale); in quello della gestione di grandi database (immagini e testi) e della gestione della stampa e della multimedialità; e, con qualche limite, nella comunicazione uomo-computer.
Video
Bibliografia
- CHARNIAK Eugene - MCDERMOTT Drew, Introduzione alla intelligenza artificiale, Masson, Milano 1988.
- CIOTTI Fabio - RONCAGLIA Gino, Il mondo digitale. Introduzione ai nuovi media, Laterza, Roma 2003.
- GALLINO Luciano, Menti naturali e menti artificiali: nuove prospettive per la ricerca e i processi formativi in «Quaderni di Sociologia» (1988) 10, pp.3-26.
- HAUGELAND John, Intelligenza artificiale, Bollati Boringhieri, Torino 1988.
- PRATT Vernon, Macchine pensanti. L’evoluzione dell’intelligenza artificiale, Il Mulino, Bologna 1990.
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Note
Come citare questa voce
Pellerey Michele , Intelligenza artificiale, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (06/12/2024).
Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
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