Norma

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Per n. (o anche standard) si intende l’insieme di specificazioni tecniche, elaborate in modo consensuale dalle parti interessate e approvate da un organismo riconosciuto per legge, che definisce lo stato dell’arte di prodotti, servizi e processi, per migliorare: la comunicazione tecnica, l’economicità di produzione e utilizzo, la commerciabilità, la sicurezza d’uso e di rapporto con l’ambiente e quindi il livello qualitativo. La n. nasce come specificazione tecnica volontaria, ma il suo valore socio-economico può essere tale da indurre lo Stato a recepirla in provvedimenti legislativi: in questo caso l’osservanza della norma, diventata ‘regola tecnica’, è obbligatoria.
L’insieme delle attività necessarie per determinare una n. è detto normalizzazione. La normalizzazione è una delle caratteristiche del mondo industriale: favorisce lo scambio e il consumo di prodotti, ne semplifica l’uso e ne garantisce la qualità.
Nei sistemi a tecnologia avanzata, video, audio, informatica, la n. si riferisce essenzialmente a caratteristiche tecniche relative alla sicurezza e alla necessaria compatibilità tra macchine prodotte da società diverse. In genere non viene normalizzato l’aspetto delle prestazioni per cui è il mercato a identificare degli standard di fatto.
Un esempio di standard di questo genere nel settore video è il sistema di registrazione VHS lanciato dalla JVC nel 1976. Il suo successo e la sua diffusione non si devono a una superiorità qualitativa rispetto al prodotto direttamente concorrente, il Betamax, il videoregistratore della Sony, tecnicamente migliore, arrivato sul mercato con un anno di anticipo. Decisiva fu la diversa politica commerciale delle due case: la JVC, al contrario della Sony, concesse a molte altre società la licenza di costruire il suo apparecchio e stabilì contatti con i produttori di film perché li distribuissero in cassetta (ovviamente in VHS). Nel 1988 la Sony riconobbe la sconfitta, incominciando anch’essa a produrre videoregistratori dello standard VHS.
In questi ultimi vent’anni sono avvenuti vari casi analoghi a questo (altro esempio di insuccesso: il tentativo della Philips, nel 1991, di lanciare la DCC - Digital Compact Cassette), per cui è ormai chiaro che è difficilissimo per una società – grande pure come la Philips o la Sony – imporre a tutto il mercato un proprio standard, soprattutto quando si vuole introdurre una novità. I costi per la messa a punto di un’idea, la realizzazione del prototipo, lo studio della sua realizzazione su larga scala e la sua commercializzazione sono troppo alti e a rischio, perché un solo produttore possa affrontarli. Ecco allora nascere delle vere e proprie cordate di grandi produttori internazionali e di associazioni professionali, per arrivare a definire la n. prima ancora che il nuovo apparecchio sia sulla linea di produzione. Esemplari a questo riguardo sono due fatti, del resto tra loro correlati in quanto il primo ha consentito l’enorme successo del secondo: la messa a punto degli standard per la compressione della codifica digitale delle immagini fisse, del segnale televisivo e della musica (JPEG, M-JPEG, MPEG, MP3) e lo sviluppo della famiglia del CD, in particolare dell’ultimo nato, il DVD, il cui standard è stato definito a metà degli anni Novanta da un accordo tra tutte le grandi società interessate – dalla Sony alla Microsoft – prima ancora che qualcuno avesse prodotto un solo esemplare della macchina capace di leggerlo. (Formato)

R. Mastroianni

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Come citare questa voce
Mastroianni Roberto , Norma, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
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