Modulazione

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Nelle telecomunicazioni indica la sovrapposizione del segnale che fornisce le informazioni, detto onda modulante, a un segnale, detto onda portante, le cui caratteristiche vengono modificate dall’onda modulante in modo da ottenere un segnale complesso adatto alla trasmissione a distanza. La m. viene eseguita per due ragioni:
a) perché il segnale prodotto da un microfono o da una telecamera non può essere tele-trasmesso così come è;
b) perché il segnale portante può essere trasmesso o registrato o ricevuto o separato da altri segnali non interessanti in modo migliore rispetto al segnale modulante originario, non modulato.
Il processo descritto cambia o regola le caratteristiche dell’onda portante che vibra con una certa ampiezza e con una determinata frequenza. Nella m. di ampiezza (AM) l’onda portante ha frequenza costante ed è l’ampiezza che viene modulata, per portare le informazioni del segnale voluto. Nella m. di frequenza (FM) l’onda portante ha ampiezza costante ed è la frequenza che varia. Anche nelle comunicazioni tra calcolatori viene usata la m. per trasportare o registrare segnali elettrici binari in modo più efficiente. (Onde elettromagnetiche)

G. F.

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Note

Come citare questa voce
Fortunato Giuseppe , Modulazione, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (06/12/2024).
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