Rotativa
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Autore: Mario Molinari
È un termine generico che indica una macchina da stampa alimentata con un nastro continuo di carta, o meglio per usare la terminologia più comune nell’ambiente tecnico della stampa alimentata con una bobina di carta.
Il termine r. da solo, quindi, non è sufficiente per indicare un preciso metodo di stampa, in quanto tutti i procedimenti (Rotocalco;Offset; Flessografia; Tipografia, serigrafia...) possono utilizzare sia macchine a foglio che macchine a bobina. In realtà in rotocalco e in flessografia esistono praticamente solo macchine da stampa r.; in serigrafia quasi solo macchine a foglio; mentre in offset e in tipografia esiste l’alternativa tra la macchina alimentata a fogli o a bobina.
La prima macchina r. è stata nella seconda metà del 1800 la macchina tipografica, usata prevalentemente per la stampa dei quotidiani; siccome la r. esige l’uso di una forma di stampa applicabile su un cilindro, in quel periodo si è dovuto escogitare un sistema per convertire la forma tipografica da piana a curva; questo risultato è stato ottenuto per mezzo della stereotipia. L’assoluta supremazia della r. tipografica nella stampa dei quotidiani è durata fin verso il 1960. Ma ormai il procedimento di stampa tipografico è decisamente obsoleto e quasi scomparso nelle applicazioni industriali, sostituito dalla stampa offset.
L’utilizzo di r. nella stampa offset è relativamente più recente (intorno al 1950), ma ha avuto uno sviluppo molto forte negli ultimi quarant’anni, supportato dalla nascita e dallo sviluppo degli inchiostri con essiccazione a caldo (heatset) e dei relativi forni di essiccazione; questi miglioramenti hanno consentito alla macchina a bobina di diventare competitiva rispetto alla macchina a foglio anche nella stampa a colori di qualità. Per comprendere questa affermazione è necessario chiarire che esistono due tipi di r. offset da bobina: quelle senza forno e quelle con forno. Le prime possono stampare solo su carta naturale, ove l’essiccazione avviene quasi esclusivamente per assorbimento dell’inchiostro nel supporto; sono usate prevalentemente per la stampa dei giornali quotidiani. Quelle con forno di essiccazione possono invece stampare anche su carta patinata e quindi possono competere con le macchine a foglio anche nella stampa dei lavori a colori.
Il principio di stampa è assolutamente lo stesso delle macchine da foglio, mentre ovviamente è completamente diverso il sistema di alimentazione del supporto di stampa, costituito appunto da una bobina di carta; inoltre un certo numero di equipaggiamenti ausiliari permette di elaborare il semilavorato, al punto da renderlo quasi un prodotto finito. All’uscita, infatti, il nastro viene tagliato nel formato richiesto e piegato per ottenere il fascicolo o segnatura.
I vantaggi più significativi della stampa a bobina rispetto alla macchina a foglio sono:
l’alta velocità di stampa raggiungibile, consentita dall’eliminazione delle difficoltà derivanti dall’alimentazione, dal posizionamento e dal passaggio dei singoli fogli;
la stampa contemporanea dei due lati del foglio (Bianca e volta);
la possibilità di eseguire in linea anche le operazioni di taglio e piega, eliminando le operazioni di allestimento successive;
la possibilità di stampare anche su carte più leggere.
Per contro gli svantaggi maggiori sono:
il costo di acquisto molto alto, dato che la macchina è complessa; di conseguenza è elevato anche il costo/ora di produzione;
i tempi di avviamento sono più lunghi;
gli scarti di stampa, soprattutto nella fase di avviamento, sono molto maggiori;
se la macchina ha il forno, i costi derivanti dal consumo di combustibile incidono molto sui costi di esercizio;
il formato di stampa è fisso; variazioni si possono avere limitatamente alla larghezza della banda.
Dal confronto fra vantaggi/svantaggi si intuisce che la stampa con macchina r. comincia a diventare competitiva per tirature al di sopra delle 50.000 copie. Naturalmente questo dato è approssimativo, perché molto dipende anche dal genere di stampato.
Il termine r. da solo, quindi, non è sufficiente per indicare un preciso metodo di stampa, in quanto tutti i procedimenti (Rotocalco;Offset; Flessografia; Tipografia, serigrafia...) possono utilizzare sia macchine a foglio che macchine a bobina. In realtà in rotocalco e in flessografia esistono praticamente solo macchine da stampa r.; in serigrafia quasi solo macchine a foglio; mentre in offset e in tipografia esiste l’alternativa tra la macchina alimentata a fogli o a bobina.
La prima macchina r. è stata nella seconda metà del 1800 la macchina tipografica, usata prevalentemente per la stampa dei quotidiani; siccome la r. esige l’uso di una forma di stampa applicabile su un cilindro, in quel periodo si è dovuto escogitare un sistema per convertire la forma tipografica da piana a curva; questo risultato è stato ottenuto per mezzo della stereotipia. L’assoluta supremazia della r. tipografica nella stampa dei quotidiani è durata fin verso il 1960. Ma ormai il procedimento di stampa tipografico è decisamente obsoleto e quasi scomparso nelle applicazioni industriali, sostituito dalla stampa offset.
L’utilizzo di r. nella stampa offset è relativamente più recente (intorno al 1950), ma ha avuto uno sviluppo molto forte negli ultimi quarant’anni, supportato dalla nascita e dallo sviluppo degli inchiostri con essiccazione a caldo (heatset) e dei relativi forni di essiccazione; questi miglioramenti hanno consentito alla macchina a bobina di diventare competitiva rispetto alla macchina a foglio anche nella stampa a colori di qualità. Per comprendere questa affermazione è necessario chiarire che esistono due tipi di r. offset da bobina: quelle senza forno e quelle con forno. Le prime possono stampare solo su carta naturale, ove l’essiccazione avviene quasi esclusivamente per assorbimento dell’inchiostro nel supporto; sono usate prevalentemente per la stampa dei giornali quotidiani. Quelle con forno di essiccazione possono invece stampare anche su carta patinata e quindi possono competere con le macchine a foglio anche nella stampa dei lavori a colori.
Il principio di stampa è assolutamente lo stesso delle macchine da foglio, mentre ovviamente è completamente diverso il sistema di alimentazione del supporto di stampa, costituito appunto da una bobina di carta; inoltre un certo numero di equipaggiamenti ausiliari permette di elaborare il semilavorato, al punto da renderlo quasi un prodotto finito. All’uscita, infatti, il nastro viene tagliato nel formato richiesto e piegato per ottenere il fascicolo o segnatura.
I vantaggi più significativi della stampa a bobina rispetto alla macchina a foglio sono:
l’alta velocità di stampa raggiungibile, consentita dall’eliminazione delle difficoltà derivanti dall’alimentazione, dal posizionamento e dal passaggio dei singoli fogli;
la stampa contemporanea dei due lati del foglio (Bianca e volta);
la possibilità di eseguire in linea anche le operazioni di taglio e piega, eliminando le operazioni di allestimento successive;
la possibilità di stampare anche su carte più leggere.
Per contro gli svantaggi maggiori sono:
il costo di acquisto molto alto, dato che la macchina è complessa; di conseguenza è elevato anche il costo/ora di produzione;
i tempi di avviamento sono più lunghi;
gli scarti di stampa, soprattutto nella fase di avviamento, sono molto maggiori;
se la macchina ha il forno, i costi derivanti dal consumo di combustibile incidono molto sui costi di esercizio;
il formato di stampa è fisso; variazioni si possono avere limitatamente alla larghezza della banda.
Dal confronto fra vantaggi/svantaggi si intuisce che la stampa con macchina r. comincia a diventare competitiva per tirature al di sopra delle 50.000 copie. Naturalmente questo dato è approssimativo, perché molto dipende anche dal genere di stampato.
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Bibliografia
- Grafica: scienza, tecnologia e arte della stampa, Antonio Ghiorzo, Milano 1991.
- Tecnologia grafica, Scuola Grafica San Zeno, Verona 1996.
- ROMANO Frank J., The GATF Encyclopedia of graphic communications, Graphic Arts Technical Foundation, Pittsburgh (PA) 1998.
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Come citare questa voce
Molinari Mario , Rotativa, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (03/12/2024).
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