Saussure (de) Ferdinand
- Testo
- Bibliografia8
- Links3
- Voci correlate
Autore: Carlo Gagliardi
Linguista svizzero, nato nel 1857 a Ginevra da importante famiglia di studiosi e scienziati, S. ha elevato la linguistica a scienza moderna attraverso l’adozione dello strutturalismo sotto gli aspetti metodologici ed epistemologici. Studia linguistica nelle università di Ginevra, Leipzig e Berlino. A 22 anni pubblica una ‘monografia’ sul sistema primitivo delle vocali indo-europee, che richiama l’attenzione internazionale, anticipando le teorie fonologiche del Circolo di Praga (Jakobson e Trubetzkoy). Dal 1881 al 1891 insegna grammatica comparata all’Ecole des Hautes Etudes di Parigi; torna poi a Ginevra come docente di sanscrito e lingue indo-europee, più tardi (1906-1913) anche di linguistica generale. Tra il 1907 e il 1911 tiene tre corsi volti a rifondare gli studi linguistici che, raccolti dai discepoli Charles Bally e Albert Séchehaye, tre anni dopo la sua morte (avvenuta nel 1913) saranno pubblicati con il titolo Cours de linguistique générale (Corso di linguistica generale, trad. it., note e commento a cura di T. De Mauro, Laterza, Bari 1967 - ristampa, 1999). Se quest’opera lo consacrerà tra i capiscuola della linguistica e della semiologia, S. lascia poco di scritto: Mémoire sur le système primitif des voyelles dans les langues indo-européennes (1879), De l’emploi du gérondif absolu en sanskrit (la sua tesi, 1880) e uno studio sugli anagrammi nei versi latini.
Il suo contributo pone le basi di una semiologia come scienza globale, di cui la linguistica e la sociologia vanno considerate sotto-discipline, avente per oggetto ‘la vita dei segni nell’ambito della vita sociale’. Poiché l’uomo ha un rapporto con il mondo di natura semiotica, appare opportuna un’analisi diretta a comprendere le regole di funzionamento dei sistemi simbolici che costituiscono il reale. Questi sistemi si fondano sull’arbitrarietà del segno e vedono il primato del linguaggio quale facoltà che permette all’uomo di utilizzare un sistema simbolico per la comunicazione e di enunciarne altri. La lingua, organizzazione convenzionale del linguaggio in una data comunità, è un ‘tutto’ da considerare ‘in sé e per sé’ nelle dimensioni sistematica e strutturale, distinguendo il punto di vista statico che l’affronta come sistema chiuso nel tempo (sincronia) da quello dinamico o dell’evoluzione storica (diacronia); espressione dell’uomo, implica un processo al tempo stesso psichico (evoca concetti), psicologico (stimola la comprensione) e fisico (è udita prima di essere compresa). S. confuta la concezione di una lingua come struttura del pensiero che a essa preesista indipendentemente dal formalizzarsi: tra linguaggio e pensiero non c’è infatti correlazione, in quanto "la coscienza non è strutturata come il linguaggio"e nel linguaggio non figurano idee in lista d’attesa.
Nel pensiero saussuriano sulla comunicazione in principio è il segno. Come Giano bifronte, o un più prosaico foglio, ‘il segno linguistico’ è un’unità a due facce, che lega indissociabilmente una ‘immagine acustica’ (significante) a un ‘concetto’ (significato). Questo legame non è analogico (il significante non è il nome, il significato non è l’oggetto reale) bensì arbitrario e, in quanto di origine sociale, cogente e volto ad autorizzare la condivisione di senso. Nel complesso ‘la lingua è una convenzione’ governata da regole condivise dagli appartenenti alla comunità che l’esprime e a cui nessuno può sottrarsi; ha un valore mediatico analogo alla moneta. Dall’arbitrarietà del segno, fondante il sistema, S. fa derivare altre ‘coppie di opposti’ che gli consentono di analizzarlo. Le principali sono: 1) lingua ("sistema astratto di convenzioni adottate dal corpo sociale per permettere l’esercizio della facoltà del linguaggio") e parola ("atto concreto attraverso cui l’individuo usa la lingua per comunicare con i propri simili"); 2) denotazione (per alcuni il senso stretto, letterale, più "manifesto"di una parola, per altri l’estensionalità di un concetto o classe di tutte le cose a cui l’uso del simbolo si riferisce) e connotazione (il senso distintivo, "profondo", di un concetto che evoca proprietà secondo riferimenti culturali e/o personali).
Mutuati da epigoni linguisti, in particolare di orientamento strutturalista e funzionalista, la terminologia e l’apparato epistemologico di S. hanno influenzato l’intero comparto delle scienze umane, contribuendo a sviluppare discipline come la filosofia e la semiologia, l’antropologia culturale e la psicanalisi. Basti citare l’eredità che si rintraccia in Hjelmslev e Jakobson, Eco e Chomsky, Barthes e Lacan.
Il suo contributo pone le basi di una semiologia come scienza globale, di cui la linguistica e la sociologia vanno considerate sotto-discipline, avente per oggetto ‘la vita dei segni nell’ambito della vita sociale’. Poiché l’uomo ha un rapporto con il mondo di natura semiotica, appare opportuna un’analisi diretta a comprendere le regole di funzionamento dei sistemi simbolici che costituiscono il reale. Questi sistemi si fondano sull’arbitrarietà del segno e vedono il primato del linguaggio quale facoltà che permette all’uomo di utilizzare un sistema simbolico per la comunicazione e di enunciarne altri. La lingua, organizzazione convenzionale del linguaggio in una data comunità, è un ‘tutto’ da considerare ‘in sé e per sé’ nelle dimensioni sistematica e strutturale, distinguendo il punto di vista statico che l’affronta come sistema chiuso nel tempo (sincronia) da quello dinamico o dell’evoluzione storica (diacronia); espressione dell’uomo, implica un processo al tempo stesso psichico (evoca concetti), psicologico (stimola la comprensione) e fisico (è udita prima di essere compresa). S. confuta la concezione di una lingua come struttura del pensiero che a essa preesista indipendentemente dal formalizzarsi: tra linguaggio e pensiero non c’è infatti correlazione, in quanto "la coscienza non è strutturata come il linguaggio"e nel linguaggio non figurano idee in lista d’attesa.
Nel pensiero saussuriano sulla comunicazione in principio è il segno. Come Giano bifronte, o un più prosaico foglio, ‘il segno linguistico’ è un’unità a due facce, che lega indissociabilmente una ‘immagine acustica’ (significante) a un ‘concetto’ (significato). Questo legame non è analogico (il significante non è il nome, il significato non è l’oggetto reale) bensì arbitrario e, in quanto di origine sociale, cogente e volto ad autorizzare la condivisione di senso. Nel complesso ‘la lingua è una convenzione’ governata da regole condivise dagli appartenenti alla comunità che l’esprime e a cui nessuno può sottrarsi; ha un valore mediatico analogo alla moneta. Dall’arbitrarietà del segno, fondante il sistema, S. fa derivare altre ‘coppie di opposti’ che gli consentono di analizzarlo. Le principali sono: 1) lingua ("sistema astratto di convenzioni adottate dal corpo sociale per permettere l’esercizio della facoltà del linguaggio") e parola ("atto concreto attraverso cui l’individuo usa la lingua per comunicare con i propri simili"); 2) denotazione (per alcuni il senso stretto, letterale, più "manifesto"di una parola, per altri l’estensionalità di un concetto o classe di tutte le cose a cui l’uso del simbolo si riferisce) e connotazione (il senso distintivo, "profondo", di un concetto che evoca proprietà secondo riferimenti culturali e/o personali).
Mutuati da epigoni linguisti, in particolare di orientamento strutturalista e funzionalista, la terminologia e l’apparato epistemologico di S. hanno influenzato l’intero comparto delle scienze umane, contribuendo a sviluppare discipline come la filosofia e la semiologia, l’antropologia culturale e la psicanalisi. Basti citare l’eredità che si rintraccia in Hjelmslev e Jakobson, Eco e Chomsky, Barthes e Lacan.
Video
Non ci sono video per questa voce
Bibliografia
- AVALLE D'ARCO Silvio, Ferdinand de Saussure fra strutturalismo e semiologia, Il Mulino, Bologna 1995.
- DE MAURO Tullio - SHIGEAKI Sugeta, Saussure and linguistic today, Bulzoni Editore, Roma 1995.
- DE PALO M., La conquista del senso. La semantica tra Bréal e Saussure, Carocci, Roma 2001.
- DUCROT Oswald - SCHAEFFER Jean-Marie, Nouveau dictionnaire encyclopédique des sciences du langage, Le Seuil, Paris 1995.
- ECO Umberto, Trattato di semiotica generale, Bompiani, Milano 1975.
- ENGLER Rudolf, Lexique de la terminologie saussurienne, Spectrum, Utrecht 1968.
- GODEL Robert, Les sources manuscrites du Cours de linguistique générale de F. de Saussure, Droz et Minard, Genève/Paris 1957.
- SIMONE Raffaele, Il sogno di Saussure. Otto studi di storia delle idee linguistiche, Laterza, Bari 1992.
Documenti
Non ci sono documenti per questa voce
Links
Note
Come citare questa voce
Gagliardi Carlo , Saussure (de) Ferdinand, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
1096