Watzlawick Paul
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Autore: Carlo Gagliardi
Filosofo, psicologo, innovatore delle scienze umane, ha rivoluzionato la teoria della comunicazione con le sue applicazioni psicoterapeutiche nel MRI (Mental Research Institute) di Palo Alto, California.
Nato a Villach (Austria) nel 1921, dottorato in filosofia e lingue moderne all’Università di Venezia (1949) e diploma di analista al Jung Institut di Zurigo (1954), a partire dal 1957 insegna per tre anni all’Università di San Salvador. Nel 1960 entra nel gruppo di Gregory Bateson al MRI, appena fondato da Don Jackson, diventando il principale portavoce della Scuola di Palo Alto che non lascia più; dal 1976 è anche docente presso il Dipartimento di psichiatria e scienza comportamentale nella Stanford University.
Opere di W.: An anthology of human communication. Text and tape, Science and Behavior Books, Palo Alto 1964; con Beavin J. H. e Jackson D. D., Pragmatica della comunicazione umana Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma 1971 (ed. orig. 1967); con Weakland J. e Fisch R., Change: sulla formazione e la soluzione dei problemi, Astrolabio, Roma 1974 (ed. orig. 1974); La realtà della realtà: comunicazione, disinformazione, confusione, Astrolabio, Roma 1976 (ed. orig. 1976); con Weakland J., Sur l’interaction, Seuil, Paris 1981(ed. orig. 1977); Il linguaggio del cambiamento. Elementi di comunicazione terapeutica, Feltrinelli, Milano 1980 (ed. orig. 1978); (a cura di), La realtà inventata, Feltrinelli, Milano 1988 (ed. orig. 1981); Istruzioni per rendersi infelici, Feltrinelli, Milano 1998 (ed. orig.1983); America: istruzioni per l’uso, Feltrinelli, Milano 1985; Di bene in peggio: istruzioni per un successo catastrofico, Feltrinelli, Milano 1987; Il codino del barone di Munchhausen. Ovvero: psicoterapia e "realtà", Feltrinelli, Milano 1989; con Nardone G., L’arte del cambiamento, Ponte alle Grazie, Firenze 1990; con Nardone G. (ed.), Terapia breve strategica: filosofia e arte, Raffaello Cortina Editore, Milano 1997.
W. ha prodotto, come risulta dai titoli elencati, sia opere scientifiche sia lavori con intenti più divulgativi. Sulla formazione del suo pensiero hanno influito G. Bateson (fino al 1962), D. Jackson (per l’approccio sistemico in una psicoterapia a interazione immediata), M. Erickson (tramite J. Haley e J. Weakland), nonché H. von Foerster (osservazione dell’osservatore). Premesso che per l’uomo è impossibile non comunicare, l’apprendimento di regole conditio sine qua non della vita individuale e sociale è studiato dalla sintassi, dalla semantica e dalla pragmatica. La comunicazione umana si attua in modi verbali (‘digitali’) e non verbali (‘analogici’), attraverso due forme di interazione: ‘simmetrica’ (soggetti in condizioni di parità) o ‘complementare’ (uno dei due soggetti a livello superiore). I principi teorici della comunicazione sono applicabili alle psicopatologie in cui il sistema comunicativo è inefficiente, come nella ‘sindrome schizofrenica’: manifestazione dell’inconscia volontà di non comunicare con il prossimo, di sfuggire all’ambiente, nell’incapacità di distinguere il livello del contenuto comunicativo da quello della relazione. E qui diventa centrale, in W., il modello della comunicazione paradossale, cioè l’impiego psicoterapico del paradosso nei disturbi del comunicare. Il ‘paradosso’, contraddizione dedotta coerentemente da premesse corrette, si presenta in tre diversi tipi: logico-matematico (antinomie), semantico (definizioni paradossali) e pragmatico (comandi paradossali). E’ in particolare quest’ultimo che trova applicazione curativa sotto forma di ‘prescrizione del sintomo’: l’invito a insistere nel comportamento eccezionale trasforma, nel paziente, la spontaneità in coercizione, talché il sintomo gli si evidenzia progressivamente nella sua paradossalità e non potrà essere manifestato in seguito con la stessa meccanicità fuori controllo.
In contrasto con la psicanalisi tradizionale, che risale nel passato a ricercare le cause di un disturbo, W. e la Scuola Palo Alto si concentrano sul qui e ora. Nella logica lineare e unidirezionale della causalità bisognerebbe, a loro giudizio, poter modificare le cause che hanno agito in passato, mentre è più produttivo fissarsi sul presente, attraverso una causalità circolare che accerta e cerca di rompere, con i meccanismi del feed-back, ‘anelli causali’ dagli effetti ripetitivi e ridondanti (terapia breve). All’obiezione: questa teoria sistemica non si preoccupa dell’individuo, l’autore sottolinea come essa consideri tanto i differenti elementi del sistema quanto le loro interazioni; e l’intervento terapeutico del ‘paradosso’, dai critici qualificato illogico e incoerente, non mira a sorprendere ma s’inscrive in una pragmatica della comunicazione sviluppata ad hoc.
Nel bagaglio filosofico e scientifico di W. figura inoltre il costruttivismo radicale, da lui volto ad analizzare la ‘realtà di secondo ordine’, cioè il senso e i valori attribuiti dall’individuo quali ‘costruzione’ in un determinato contesto alla realtà di primo ordine, appresa invece mediante gli organi sensoriali. L’illusione più pericolosa sta nel credere la propria ‘visione della realtà’ come l’unica realtà; e poiché per W. "l’ordine e il caos non sono oggettivi ma determinati dall’osservatore", è possibile considerare la comunicazione e i suoi disturbi da un nuovo e vantaggioso punto di vista. L’uomo cerca incessantemente di conoscere gli oggetti dell’esperienza, di comprenderne il significato per la propria vita e di reagire in conseguenza: da ultimo, al di là della somma dei significati che ha dedotto, si ritrova in una visione del mondo che rappresenta il ‘terzo ordine’ della realtà. La perdita o l’assenza di senso è il denominatore comune di tutte le forme di angoscia: la disperazione esistenziale consiste nel penoso divario tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere.
Infine il complesso pensiero di W. annovera, tra le altre matrici, la teoria dei giochi, la teoria dei tipi logici e la teoria dei livelli del linguaggio, mentre propone un’originale meta-comunicazione in analogia, ma con limiti, alla meta-matematica.
Nato a Villach (Austria) nel 1921, dottorato in filosofia e lingue moderne all’Università di Venezia (1949) e diploma di analista al Jung Institut di Zurigo (1954), a partire dal 1957 insegna per tre anni all’Università di San Salvador. Nel 1960 entra nel gruppo di Gregory Bateson al MRI, appena fondato da Don Jackson, diventando il principale portavoce della Scuola di Palo Alto che non lascia più; dal 1976 è anche docente presso il Dipartimento di psichiatria e scienza comportamentale nella Stanford University.
Opere di W.: An anthology of human communication. Text and tape, Science and Behavior Books, Palo Alto 1964; con Beavin J. H. e Jackson D. D., Pragmatica della comunicazione umana Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma 1971 (ed. orig. 1967); con Weakland J. e Fisch R., Change: sulla formazione e la soluzione dei problemi, Astrolabio, Roma 1974 (ed. orig. 1974); La realtà della realtà: comunicazione, disinformazione, confusione, Astrolabio, Roma 1976 (ed. orig. 1976); con Weakland J., Sur l’interaction, Seuil, Paris 1981(ed. orig. 1977); Il linguaggio del cambiamento. Elementi di comunicazione terapeutica, Feltrinelli, Milano 1980 (ed. orig. 1978); (a cura di), La realtà inventata, Feltrinelli, Milano 1988 (ed. orig. 1981); Istruzioni per rendersi infelici, Feltrinelli, Milano 1998 (ed. orig.1983); America: istruzioni per l’uso, Feltrinelli, Milano 1985; Di bene in peggio: istruzioni per un successo catastrofico, Feltrinelli, Milano 1987; Il codino del barone di Munchhausen. Ovvero: psicoterapia e "realtà", Feltrinelli, Milano 1989; con Nardone G., L’arte del cambiamento, Ponte alle Grazie, Firenze 1990; con Nardone G. (ed.), Terapia breve strategica: filosofia e arte, Raffaello Cortina Editore, Milano 1997.
W. ha prodotto, come risulta dai titoli elencati, sia opere scientifiche sia lavori con intenti più divulgativi. Sulla formazione del suo pensiero hanno influito G. Bateson (fino al 1962), D. Jackson (per l’approccio sistemico in una psicoterapia a interazione immediata), M. Erickson (tramite J. Haley e J. Weakland), nonché H. von Foerster (osservazione dell’osservatore). Premesso che per l’uomo è impossibile non comunicare, l’apprendimento di regole conditio sine qua non della vita individuale e sociale è studiato dalla sintassi, dalla semantica e dalla pragmatica. La comunicazione umana si attua in modi verbali (‘digitali’) e non verbali (‘analogici’), attraverso due forme di interazione: ‘simmetrica’ (soggetti in condizioni di parità) o ‘complementare’ (uno dei due soggetti a livello superiore). I principi teorici della comunicazione sono applicabili alle psicopatologie in cui il sistema comunicativo è inefficiente, come nella ‘sindrome schizofrenica’: manifestazione dell’inconscia volontà di non comunicare con il prossimo, di sfuggire all’ambiente, nell’incapacità di distinguere il livello del contenuto comunicativo da quello della relazione. E qui diventa centrale, in W., il modello della comunicazione paradossale, cioè l’impiego psicoterapico del paradosso nei disturbi del comunicare. Il ‘paradosso’, contraddizione dedotta coerentemente da premesse corrette, si presenta in tre diversi tipi: logico-matematico (antinomie), semantico (definizioni paradossali) e pragmatico (comandi paradossali). E’ in particolare quest’ultimo che trova applicazione curativa sotto forma di ‘prescrizione del sintomo’: l’invito a insistere nel comportamento eccezionale trasforma, nel paziente, la spontaneità in coercizione, talché il sintomo gli si evidenzia progressivamente nella sua paradossalità e non potrà essere manifestato in seguito con la stessa meccanicità fuori controllo.
In contrasto con la psicanalisi tradizionale, che risale nel passato a ricercare le cause di un disturbo, W. e la Scuola Palo Alto si concentrano sul qui e ora. Nella logica lineare e unidirezionale della causalità bisognerebbe, a loro giudizio, poter modificare le cause che hanno agito in passato, mentre è più produttivo fissarsi sul presente, attraverso una causalità circolare che accerta e cerca di rompere, con i meccanismi del feed-back, ‘anelli causali’ dagli effetti ripetitivi e ridondanti (terapia breve). All’obiezione: questa teoria sistemica non si preoccupa dell’individuo, l’autore sottolinea come essa consideri tanto i differenti elementi del sistema quanto le loro interazioni; e l’intervento terapeutico del ‘paradosso’, dai critici qualificato illogico e incoerente, non mira a sorprendere ma s’inscrive in una pragmatica della comunicazione sviluppata ad hoc.
Nel bagaglio filosofico e scientifico di W. figura inoltre il costruttivismo radicale, da lui volto ad analizzare la ‘realtà di secondo ordine’, cioè il senso e i valori attribuiti dall’individuo quali ‘costruzione’ in un determinato contesto alla realtà di primo ordine, appresa invece mediante gli organi sensoriali. L’illusione più pericolosa sta nel credere la propria ‘visione della realtà’ come l’unica realtà; e poiché per W. "l’ordine e il caos non sono oggettivi ma determinati dall’osservatore", è possibile considerare la comunicazione e i suoi disturbi da un nuovo e vantaggioso punto di vista. L’uomo cerca incessantemente di conoscere gli oggetti dell’esperienza, di comprenderne il significato per la propria vita e di reagire in conseguenza: da ultimo, al di là della somma dei significati che ha dedotto, si ritrova in una visione del mondo che rappresenta il ‘terzo ordine’ della realtà. La perdita o l’assenza di senso è il denominatore comune di tutte le forme di angoscia: la disperazione esistenziale consiste nel penoso divario tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere.
Infine il complesso pensiero di W. annovera, tra le altre matrici, la teoria dei giochi, la teoria dei tipi logici e la teoria dei livelli del linguaggio, mentre propone un’originale meta-comunicazione in analogia, ma con limiti, alla meta-matematica.
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Bibliografia
- MARC Edmond - PICARD Dominique, La scuola di Palo Alto. Da Bateson a Watzlawick: la storia di un gruppo di studiosi che ha aperto nuove vie alla conoscenza, Red - Studio redazionale, Como 1996.
- WATZLAWICK Paul, An anthology of human communication. Text and tape, Science and Behavior Books, Palo Alto 1964.
- WATZLAWICK Paul, La realtà della realtà: comunicazione, disinformazione, confusione, Astrolabio, Roma 1976.
- WATZLAWICK Paul - BAVELAS Janet Beavin - JACKSON Don D., Pragmatica della comunicazione umana: studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma 1971.
- WATZLAWICK Paul - NARDONE Giorgio (edd.), Terapia breve strategica: filosofia e arte, Raffaello Cortina Editore, Milano 1997.
- WATZLAWICK Paul - NARDONE Giorgio, L'arte del cambiamento. La soluzione dei problemi psicologici personali e interpersonali in tempi brevi., Ponte alle Grazie, Firenze 2002.
- WATZLAWICK Paul - WEAKLAND John H. - FISCH Richard, Change: sulla formazione e la soluzione dei problemi, Astrolabio, Roma 1974.
- WATZLAWICK Paul - WEAKLAND John H., Sur l'interaction, Seuil, Paris 1981 (ed. orig. 1977).
- WATZLAWICK Paul - WEAKLAND John H., Il linguaggio del cambiamento. Elementi di comunicazione terapeutica, Feltrinelli, Milano 1991 (ed. orig. 1978).
- WATZLAWICK Paul, Les nouveaux effets de l’écriture. L’interprétation et ses déplacements. Actes du Congrès international d’herméneutique tenu à Neuchâtel du 12 au 14 septembre 1994, Paris, Cerf 1995.
- WILDER C. , Entretien avec Paul Watzlawick in WINKIN Y. (ed.), La nouvelle communication, Le Seuil, Paris 1981.
- WITTEZAELE Jean-Jacques - GARCIA Teresa, À la recherche de l’école de Palo Alto, Le Seuil, Paris 1992.
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Note
Come citare questa voce
Gagliardi Carlo , Watzlawick Paul, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (03/12/2024).
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