Teletext
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Autore: Franco Lever
Sistema di trasmissione non interattivo di testi e di grafici codificati in forma digitale, che utilizza parte del segnale televisivo, senza che ne derivi alcun disturbo per suono e immagini. Non va confuso con il videotex, sistema che prevede l’uso combinato di Tv, telefono e computer.
Il t. è stato messo a punto all’inizio degli anni Settanta in Gran Bretagna, in Francia e in Canada (con la solita querelle se il primato tocchi agli inglesi o ai francesi). La BBC chiamò questo nuovo servizio CEEFAX, un’espressione che detta in inglese ha una sonorità molto simile a see facts vedere gli avvenimenti, mettendo così in evidenza che i destinatari privilegiati del segnale trasmesso erano le persone non udenti; l’ITV, la rete inglese delle televisioni commerciali, optò per la sigla ORACLE (Optional Reception of Announcements by Coded Line Electronics); in Francia invece venne chiamato ANTIOPE (Acquisition Numérique et Télévisualisation d’Image Organisées en Pages d’écriture), in Germania Videotext.
In Italia il servizio è stato presentato con il nome non proprio felice di Televideo (Videografia); viene offerto dalla Rai, da Mediaset, da TMC, come anche da alcune televisioni locali.
In pratica sullo schermo di un televisore munito di opportuno decodificatore, oltre al normale programma, si può visualizzare un numero imprecisato di pagine di varia informazione: da notiziari giornalistici fatti a modo di take di agenzia, aggiornati quasi in tempo reale, agli orari (di aerei, di treni, di spettacoli...), alla programmazione televisiva, ecc., fino alla sottotitolazione di film e di altri programmi a beneficio dei non udenti. Il limite della quantità di informazione fornibile è determinato dal sistema stesso, in quanto il contenuto a disposizione viene continuamente trasmesso per intero e in forma ciclica: quando sul telecomando si digita il numero della pagina richiesta, la scheda inserita nel televisore non fa altro che seguire il flusso dei dati in arrivo fino all’istante in cui può agganciare il pacchetto di informazioni contrassegnato con il numero indicato (sullo schermo si vede il rapido scorrere dei numeri delle pagine non scelte); quindi lo memorizza e lo mette a disposizione dell’utente. Il limite dunque è determinato in un certo senso dal tempo che la media degli ascoltatori è disposta ad aspettare.
Il t. è stato messo a punto all’inizio degli anni Settanta in Gran Bretagna, in Francia e in Canada (con la solita querelle se il primato tocchi agli inglesi o ai francesi). La BBC chiamò questo nuovo servizio CEEFAX, un’espressione che detta in inglese ha una sonorità molto simile a see facts vedere gli avvenimenti, mettendo così in evidenza che i destinatari privilegiati del segnale trasmesso erano le persone non udenti; l’ITV, la rete inglese delle televisioni commerciali, optò per la sigla ORACLE (Optional Reception of Announcements by Coded Line Electronics); in Francia invece venne chiamato ANTIOPE (Acquisition Numérique et Télévisualisation d’Image Organisées en Pages d’écriture), in Germania Videotext.
In Italia il servizio è stato presentato con il nome non proprio felice di Televideo (Videografia); viene offerto dalla Rai, da Mediaset, da TMC, come anche da alcune televisioni locali.
In pratica sullo schermo di un televisore munito di opportuno decodificatore, oltre al normale programma, si può visualizzare un numero imprecisato di pagine di varia informazione: da notiziari giornalistici fatti a modo di take di agenzia, aggiornati quasi in tempo reale, agli orari (di aerei, di treni, di spettacoli...), alla programmazione televisiva, ecc., fino alla sottotitolazione di film e di altri programmi a beneficio dei non udenti. Il limite della quantità di informazione fornibile è determinato dal sistema stesso, in quanto il contenuto a disposizione viene continuamente trasmesso per intero e in forma ciclica: quando sul telecomando si digita il numero della pagina richiesta, la scheda inserita nel televisore non fa altro che seguire il flusso dei dati in arrivo fino all’istante in cui può agganciare il pacchetto di informazioni contrassegnato con il numero indicato (sullo schermo si vede il rapido scorrere dei numeri delle pagine non scelte); quindi lo memorizza e lo mette a disposizione dell’utente. Il limite dunque è determinato in un certo senso dal tempo che la media degli ascoltatori è disposta ad aspettare.
F. Lever
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Come citare questa voce
Lever Franco , Teletext, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
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