Gobbo
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Autore: Leandro Castellani
Termine d’origine teatrale usato per indicare grandi fogli collocati fuori scena recanti battute particolarmente difficili da ricordare o ‘attacchi’ di dialogo. Nel cinema, con questo termine si indicano sia i grandi telai usati come bandiera per schermare o orientare le luci, sia il ‘portacartelli’ con le battute da suggerire, costruito talora a forma di tamburo scorrevole. Con la stessa funzione di ‘suggeritore’ il g. è passato in televisione, ben presto sostituito dal g. elettronico (prompter o auto cue o ‘suggeritore automatico’), utilizzato specie dai lettori del telegiornale: uno specchio semitrasparente, posto in modo obliquo davanti all’obiettivo, riflette un testo che scorre su un monitor collocato sotto la stessa telecamera che sta inquadrando lo speaker, il quale così può leggere e insieme mantenere lo sguardo rivolto al telespettatore.
L. C.
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Castellani Leandro , Gobbo, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/12/2024).
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