Intrattenimento
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Autore: Carlo Tagliabue
Genere televisivo con il quale si connotano alcune trasmissioni i cui scopi sono principalmente quelli dell’evasione e del divertimento leggero. Una tale tipologia di programma comporta di solito la presenza di uno o più conduttori, i quali svolgono un ruolo fondamentale: quello di rendere omogenea e fruibile agevolmente da parte del grosso pubblico una forma di spettacolo composita, al cui interno si succedono e si amalgamano vari e differenti generi televisivi.
Nel corso della storia della televisione, l’i. ha subito una evoluzione sostanziale che lo ha visto acquistare uno spazio e un’importanza sempre maggiori, soprattutto dopo l’avvento dell’emittenza privata e della conseguente concorrenza tra le varie reti presenti sul mercato del cosiddetto piccolo schermo (Sistema della comunicazione). Infatti, da programmi d’i. strettamente monotematici, nei quali cioè veniva trattato un solo argomento di interesse più o meno generale, si è passati a quelli definiti a contenitore, dove vengono raccolti e organizzati in maniera funzionale i generi televisivi più diversi.
Un ruolo marcante in tale cambiamento è stato giocato dalla Õ pubblicità sempre più attiva e concretizzata sotto le forme più varie che ha condizionato notevolmente non solo la modificazione strutturale di questi programmi, ma anche la dilatazione degli spazi a loro riservati nell’ambito della programmazione televisiva quotidiana.
Se si desse un rapido sguardo ai palinsesti delle molte reti pubbliche e private, ci si accorgerebbe chiaramente come i programmi di i. siano presenti in maniera costante e continua, soprattutto nelle fasce orarie mattutina, meridiana, pomeridiana e preserale e come, nella loro confezione, la pubblicità occupi fisicamente uno spazio non indifferente e di grande peso.
Si è parlato dell’i. come di un macrogenere televisivo, data la pluralità e la diversità dei tipi di programma che lo compongono. Un esempio tipico, tra i tanti che costellano la programmazione televisiva italiana, è costituito da Domenica in: durante sei ore circa di programma, si susseguono senza soluzione lo sport, l’informazione giornalistica, i filmati d’attualità, gli ospiti stranieri di passaggio in Italia, le interviste, la presentazione di libri, la promozione di film in uscita nelle sale o di spettacoli teatrali prossimamente in cartellone, il lancio del nuovo disco di un cantante più o meno noto, le previsioni del tempo, il cartone animato, i giochi telefonici con i telespettatori e tanta, tanta pubblicità.
Nel corso della storia della televisione, l’i. ha subito una evoluzione sostanziale che lo ha visto acquistare uno spazio e un’importanza sempre maggiori, soprattutto dopo l’avvento dell’emittenza privata e della conseguente concorrenza tra le varie reti presenti sul mercato del cosiddetto piccolo schermo (Sistema della comunicazione). Infatti, da programmi d’i. strettamente monotematici, nei quali cioè veniva trattato un solo argomento di interesse più o meno generale, si è passati a quelli definiti a contenitore, dove vengono raccolti e organizzati in maniera funzionale i generi televisivi più diversi.
Un ruolo marcante in tale cambiamento è stato giocato dalla Õ pubblicità sempre più attiva e concretizzata sotto le forme più varie che ha condizionato notevolmente non solo la modificazione strutturale di questi programmi, ma anche la dilatazione degli spazi a loro riservati nell’ambito della programmazione televisiva quotidiana.
Se si desse un rapido sguardo ai palinsesti delle molte reti pubbliche e private, ci si accorgerebbe chiaramente come i programmi di i. siano presenti in maniera costante e continua, soprattutto nelle fasce orarie mattutina, meridiana, pomeridiana e preserale e come, nella loro confezione, la pubblicità occupi fisicamente uno spazio non indifferente e di grande peso.
Si è parlato dell’i. come di un macrogenere televisivo, data la pluralità e la diversità dei tipi di programma che lo compongono. Un esempio tipico, tra i tanti che costellano la programmazione televisiva italiana, è costituito da Domenica in: durante sei ore circa di programma, si susseguono senza soluzione lo sport, l’informazione giornalistica, i filmati d’attualità, gli ospiti stranieri di passaggio in Italia, le interviste, la presentazione di libri, la promozione di film in uscita nelle sale o di spettacoli teatrali prossimamente in cartellone, il lancio del nuovo disco di un cantante più o meno noto, le previsioni del tempo, il cartone animato, i giochi telefonici con i telespettatori e tanta, tanta pubblicità.
C. Tagliabue
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Come citare questa voce
Tagliabue Carlo , Intrattenimento, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
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