Gallup George
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Autore: Adriano Zanacchi
Nato nel 1901 a Jefferson, Jowa, e morto nel 1984, ha dato il nome ai sondaggi di opinione, chiamati a lungo Gallup polls, adottando e sviluppando metodi scientifici nella misurazione dell’ opinione pubblica.
Nel 1929 divenne capo del Dipartimento di Giornalismo della Drake University e insegnò Giornalismo negli anni 1931 e 1932, anche alla Northwestern University. Successivamente venne chiamato dall’agenzia pubblicitaria Young & Rubicam a svolgere ricerche nell’ambito commerciale.
Nel 1935 fondò l’American Institute of Public Opinion per realizzare studi propri sull’opinione pubblica e nel 1936 si affermò come protagonista nella storia di questo genere di ricerche. Fu in quell’anno, infatti, che insieme a Elmo Roper e Archibald Crossley predisse quasi esattamente l’esito delle elezioni presidenziali americane che videro il successo elettorale di F. D. Roosevelt su A. M. Landon. G. e gli altri ricercatori avevano interpellato un gruppo composto di poche migliaia di elettori, applicando la teoria del campionamento statistico e quindi intervistando un gruppo rappresentativo degli elettori americani.
Tale risultato si rivelò ancor più sorprendente in quanto la rivista Literary Digest, che svolgeva abitualmente delle rilevazioni per prevedere i risultati elettorali, utilizzando i servizi postali, aveva invece preannunciato la vittoria di Landon, dopo avere raccolto quasi due milioni e mezzo di schede: il ricorso a un corretto metodo scientifico di campionamento si rivelò fondamentale sconfiggendo definitivamente la teoria che l’accuratezza delle previsioni fosse correlata al maggior numero possibile di individui interpellati. Tra gli errori che avevano caratterizzato gli pseudo-sondaggi (chiamati allora straw poll) del Literary Digest si deve ricordare l’invio delle schede di rilevazione a individui che figuravano negli indirizzari del telefono e nelle liste di immatricolazione delle automobili, categorie non certo rappresentative, in quell’epoca, della popolazione americana.
Sia G., sia Roper, sia Crossley ottennero una grande celebrità con i loro risultati, ma è G. "il solo a essersi davvero messo in gioco personalmente per promuovere il nuovo metodo d’indagine dell’opinione pubblica, a diventare l’indiscusso ‘portavoce’ del moderno sondaggio d’opinione" (Barisione e Mannheimer, 1999). La sua fiducia nei sondaggi lo portò ad affermare che l’opinione pubblica è semplicemente "ciò che viene misurato dai sondaggi".
G. continuò a svolgere e a pubblicare sistematicamente, col suo istituto, i sondaggi, fondando nel 1936 il British Institut of Public Opinion e collaborando alla creazione di istituti similari in vari altri Paesi.
Nel 1948, tuttavia, G. e come lui Roper e Crossley incapparono in un grave insuccesso, sbagliando clamorosamente le previsioni sull’esito del confronto tra Dewey e Truman: l’errore fu dovuto alla sottovalutazione degli elettori indecisi e alla mancata continuazione dei sondaggi fino all’ultimo giorno utile, a dimostrazione che "il sondaggio è uno strumento la cui funzione è di rilevare un’opinione nel momento stesso in cui è espressa, e non di prevedere un comportamento futuro" (op. cit.).
Degli scritti di G. merita di essere segnalato, in particolare The sophisticated poll watcher’s guide, Gallup Press, Princeton (NJ) 1972.
Nel 1929 divenne capo del Dipartimento di Giornalismo della Drake University e insegnò Giornalismo negli anni 1931 e 1932, anche alla Northwestern University. Successivamente venne chiamato dall’agenzia pubblicitaria Young & Rubicam a svolgere ricerche nell’ambito commerciale.
Nel 1935 fondò l’American Institute of Public Opinion per realizzare studi propri sull’opinione pubblica e nel 1936 si affermò come protagonista nella storia di questo genere di ricerche. Fu in quell’anno, infatti, che insieme a Elmo Roper e Archibald Crossley predisse quasi esattamente l’esito delle elezioni presidenziali americane che videro il successo elettorale di F. D. Roosevelt su A. M. Landon. G. e gli altri ricercatori avevano interpellato un gruppo composto di poche migliaia di elettori, applicando la teoria del campionamento statistico e quindi intervistando un gruppo rappresentativo degli elettori americani.
Tale risultato si rivelò ancor più sorprendente in quanto la rivista Literary Digest, che svolgeva abitualmente delle rilevazioni per prevedere i risultati elettorali, utilizzando i servizi postali, aveva invece preannunciato la vittoria di Landon, dopo avere raccolto quasi due milioni e mezzo di schede: il ricorso a un corretto metodo scientifico di campionamento si rivelò fondamentale sconfiggendo definitivamente la teoria che l’accuratezza delle previsioni fosse correlata al maggior numero possibile di individui interpellati. Tra gli errori che avevano caratterizzato gli pseudo-sondaggi (chiamati allora straw poll) del Literary Digest si deve ricordare l’invio delle schede di rilevazione a individui che figuravano negli indirizzari del telefono e nelle liste di immatricolazione delle automobili, categorie non certo rappresentative, in quell’epoca, della popolazione americana.
Sia G., sia Roper, sia Crossley ottennero una grande celebrità con i loro risultati, ma è G. "il solo a essersi davvero messo in gioco personalmente per promuovere il nuovo metodo d’indagine dell’opinione pubblica, a diventare l’indiscusso ‘portavoce’ del moderno sondaggio d’opinione" (Barisione e Mannheimer, 1999). La sua fiducia nei sondaggi lo portò ad affermare che l’opinione pubblica è semplicemente "ciò che viene misurato dai sondaggi".
G. continuò a svolgere e a pubblicare sistematicamente, col suo istituto, i sondaggi, fondando nel 1936 il British Institut of Public Opinion e collaborando alla creazione di istituti similari in vari altri Paesi.
Nel 1948, tuttavia, G. e come lui Roper e Crossley incapparono in un grave insuccesso, sbagliando clamorosamente le previsioni sull’esito del confronto tra Dewey e Truman: l’errore fu dovuto alla sottovalutazione degli elettori indecisi e alla mancata continuazione dei sondaggi fino all’ultimo giorno utile, a dimostrazione che "il sondaggio è uno strumento la cui funzione è di rilevare un’opinione nel momento stesso in cui è espressa, e non di prevedere un comportamento futuro" (op. cit.).
Degli scritti di G. merita di essere segnalato, in particolare The sophisticated poll watcher’s guide, Gallup Press, Princeton (NJ) 1972.
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Bibliografia
- BARISONE Mauro - MANNHEIMER Renato, I sondaggi, Il Mulino, Bologna 1999.
- LAZAR Judith, L'opinion publique, Édition Dalloz, Paris 1995.
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Note
Come citare questa voce
Zanacchi Adriano , Gallup George, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (03/11/2024).
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