Capocomico

  • Testo
  • Foto2
  • Voci correlate
William Shakespeare, capocomico e tragediografo
Il ruolo forse più influente e carismatico, nella storia delle compagnie teatrali, all’interno della più generale evoluzione della comunicazione drammaturgica moderna e contemporanea. Fino alla metà del Novecento il c. era una figura in grado di assolvere, parallelamente, le principali funzioni dell’organizzazione pratica e culturale delle compagnie, sia stabili sia di giro: al contempo regista, direttore artistico, economo, contabile, responsabile delle relazioni pubbliche e talent scout, talvolta anche autore di canovacci e attore protagonista. Il mestiere del c. finisce gradualmente nel momento in cui subentra la professione più rigorosa e specifica del regista, che separa, ad esempio, il reclutamento dalla direzione degli interpreti: insomma, le attività economiche e gestionali dalla sfera creativa ed estetica.

Bibliografia

Non c'è bibliografia per questa voce

Documenti

Non ci sono documenti per questa voce
Come citare questa voce
Capocomico, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
CC-BY-NC-SA Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
191