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Autore: Piero Trupia
J’Accuse, lo storico titolo dell’editoriale di Emile Zola pubblicato sul quotidiano socialista L’Aurore il 13 gennaio 1898
La creazione dei t. nella stampa e nei media è funzione autonoma rispetto alla redazione della notizia o del pezzo e viene spesso assicurata da una figura professionale autonoma: il titolista.
Il t. nella stampa – i media elettronici si ispirano alla stampa con riduzioni e semplificazioni imposte dalla velocità del mezzo – è una struttura complessa.
È articolato in tre componenti poste su tre livelli tipografici:
– l’occhiello, che occupa la riga in alto ed è generalmente in corsivo; ‘colloca’ la notizia nella pagina e tematizza (Tematizzazione) il pezzo (notizia, commento, servizio);
– il t. vero e proprio nel livello centrale a caratteri grandi, in grassetto: è la focalizzazione del pezzo;
– il catenaccio o sommario, nel livello più basso, non sempre presente: è in carattere più piccolo del t., talvolta in grassetto, e fornisce il commento del tema richiamandone i punti salienti.
Nel buon giornalismo il t. deve essere prevalentemente informativo e non straniante o estetizzante. Nasce da qui il paradosso del t.: più è efficace – per quantità di informazione fornita – meno induce a leggere il pezzo. La ricchezza informativa, spesso anche emotiva, del t. viene però giustificata da alcuni sia perché l’insieme dei t. consente una lettura rapida del giornale – ciò nel caso della carta stampata – sia perché costituisce una sorta di indice ragionato dei pezzi.
Il t.-civetta tradisce il contenuto reale del pezzo, in quanto ne enfatizza oltre misura alcuni aspetti di contenuto, dando a essi valore assoluto. Ciò si verifica in special modo con le notizie di medicina e di scienza.
Un’altra manipolazione operata con il t. è quella della tematizzazione anfibolica, nella quale si afferma una tesi e la si nega nella medesima formulazione, non attraverso una semplice negazione, bensì mettendo in campo un altro aspetto decisivo, anche se non direttamente contraddittorio (ad es. "Bilancio pubblico verso il baratro. Ma il ministro del tesoro ha un piano".
La titolazione, negli ultimi tempi, è stata fortemente influenzata dal linguaggio pubblicitario, in particolare dagli slogan, aumentando pertanto la distanza tra il t. e il contenuto effettivo del pezzo.

P. Trupia

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Come citare questa voce
Trupia Piero , Titolo, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
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