Silenzio stampa
- Testo
- Voci correlate
Autore: Antonio Preziosi
È l’oscuramento di un fatto e dei suoi sviluppi sui mezzi di informazione. Riguarda anche la pubblicazione e divulgazione di documenti. L’espressione trova riscontro in almeno tre casi.
1) S.s. di iniziativa giornalistica. Viene proclamato dagli stessi operatori dell’informazione per tutelare un diritto che, nella circostanza, è ritenuto più forte e più importante di quello all’informazione. Un esempio è quello del s.s. proclamato da un telegiornale italiano sul fenomeno del lancio di sassi dai cavalcavia, fatto per evitare il proliferare di fenomeni emulativi.
2) S.s. obbligatorio o su richiesta delle fonti. È quello imposto dalla legge o dall’autorità giudiziaria o su richiesta di chi teme di avere un danno dalla diffusione di una notizia. Un esempio di s.s. obbligatorio è quello imposto dalla legge alla vigilia delle elezioni politiche e amministrative. Riguarda le informazioni sull’attività e le dichiarazioni di partiti e candidati. Un esempio assai diffuso di s.s. è quello che riguarda i sequestri di persona quando, su richiesta della famiglia o dell’autorità giudiziaria, viene praticato per non compromettere le indagini o la vita del sequestrato. In questi casi la violazione del s.s. può creare seri problemi alleindagini e mettere in pericolo la stessa incolumità del sequestrato. È una situazione che si è verificata spesso come nel caso del sequestro del piccolo Farouk Kassam (Scoop).
3) S.s. proclamato dalle fonti. È il rifiuto di offrire informazioni e comunicazioni al mondo dell’informazione da parte di chi ne abbia disponibilità. È quello che si verifica quando personaggi del mondo della politica, della cultura, dello spettacolo, dell’economia e dello sport decidono di non comunicare con i giornalisti. Il caso più noto è quello dei mondiali di calcio del 1982, quando la nazionale italiana si rifiutò di comunicare con i giornalisti per protesta con le troppe polemiche che avevano accompagnato la prima fase del torneo. Dopo il successo dell’Italia nel mondiale, il s.s. è diventato pratica assai diffusa nello sport.
1) S.s. di iniziativa giornalistica. Viene proclamato dagli stessi operatori dell’informazione per tutelare un diritto che, nella circostanza, è ritenuto più forte e più importante di quello all’informazione. Un esempio è quello del s.s. proclamato da un telegiornale italiano sul fenomeno del lancio di sassi dai cavalcavia, fatto per evitare il proliferare di fenomeni emulativi.
2) S.s. obbligatorio o su richiesta delle fonti. È quello imposto dalla legge o dall’autorità giudiziaria o su richiesta di chi teme di avere un danno dalla diffusione di una notizia. Un esempio di s.s. obbligatorio è quello imposto dalla legge alla vigilia delle elezioni politiche e amministrative. Riguarda le informazioni sull’attività e le dichiarazioni di partiti e candidati. Un esempio assai diffuso di s.s. è quello che riguarda i sequestri di persona quando, su richiesta della famiglia o dell’autorità giudiziaria, viene praticato per non compromettere le indagini o la vita del sequestrato. In questi casi la violazione del s.s. può creare seri problemi alleindagini e mettere in pericolo la stessa incolumità del sequestrato. È una situazione che si è verificata spesso come nel caso del sequestro del piccolo Farouk Kassam (Scoop).
3) S.s. proclamato dalle fonti. È il rifiuto di offrire informazioni e comunicazioni al mondo dell’informazione da parte di chi ne abbia disponibilità. È quello che si verifica quando personaggi del mondo della politica, della cultura, dello spettacolo, dell’economia e dello sport decidono di non comunicare con i giornalisti. Il caso più noto è quello dei mondiali di calcio del 1982, quando la nazionale italiana si rifiutò di comunicare con i giornalisti per protesta con le troppe polemiche che avevano accompagnato la prima fase del torneo. Dopo il successo dell’Italia nel mondiale, il s.s. è diventato pratica assai diffusa nello sport.
A. P.
Foto
Non ci sono foto per questa voce
Video
Non ci sono video per questa voce
Bibliografia
Non c'è bibliografia per questa voce
Documenti
Non ci sono documenti per questa voce
Links
Non ci sono link per questa voce
Come citare questa voce
Preziosi Antonio , Silenzio stampa, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/12/2024).
Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
1149