Radar
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Autore: Franco Lever
L’utilizzazione diffusa di questo termine, fa dimenticare (o ignorare) che è un acronimo, tanto che lo si scrive comunemente in minuscolo (caso analogo, il laser): esso sta per Radio Detection And Ranging, ‘rilevamento e misura delle distanze per mezzo di onde radio’. È un’apparecchiatura in grado di emettere delle onde elettromagnetiche e, nello stesso tempo, di monitorarne l’eco: sulla base del ritardo e della ‘deformazione’ subita dall’ onda, lo strumento entro un determinato raggio di azione rileva la presenza di ostacoli, le loro dimensioni, se sono fissi o in movimento, la loro velocità. A seconda dello scopo per cui il r. è costruito, viene utilizzato un tipo specifico di frequenza: per un sistema di sorveglianza a vastissimo raggio di azione si adottano frequenze basse (da 1000 a 2000 Hz); se si opta per la precisione e l’accuratezza nel definire le dimensioni degli oggetti da identificare e seguire, le frequenza si innalza (il raggio di azione però si restringe): con un r. che opera a 8/12 GigaHz, ad esempio, la polizia misura da lontano la velocità di una macchina, i metereologi seguono i temporali, i militari la traiettoria di un obice.
Negli anni Trenta tutte le nazioni, poi coinvolte nella guerra, avevano messo a punto un qualche sistema funzionante di r.: in buona misura si trattava, infatti, di trasferire su un obiettivo diverso le conoscenze acquisite con gli studi sul trattamento dell’informazione e sulle comunicazioni per mezzo dei diversi tipi di onde radiofoniche. Tra gli scienziati coinvolti ci furono Wiener, Von Neuman, lo stesso Shannon, i quali a guerra finita ritornarono ai loro studi sulla comunicazione intesa come trasferimento di segnali e come controllo. Non tutti i capi militari compresero subito il valore strategico della proposta degli scienziati; in particolare i generali tedeschi, i quali convinti nel 1941 di aver già vinto la guerra sospesero lo sviluppo del loro progetto che in quel momento era in assoluto il più avanzato ed efficace. Quando vari mesi dopo revocarono l’ordine, la superiorità degli alleati era diventata schiacciante.
All’idea di r. è associata quella di guerra. In realtà sono sempre più numerose e indispensabili le utilizzazioni di tipo civile, soprattutto nel campo della navigazione aerea e marina e per gli spostamenti a terra.
Negli anni Trenta tutte le nazioni, poi coinvolte nella guerra, avevano messo a punto un qualche sistema funzionante di r.: in buona misura si trattava, infatti, di trasferire su un obiettivo diverso le conoscenze acquisite con gli studi sul trattamento dell’informazione e sulle comunicazioni per mezzo dei diversi tipi di onde radiofoniche. Tra gli scienziati coinvolti ci furono Wiener, Von Neuman, lo stesso Shannon, i quali a guerra finita ritornarono ai loro studi sulla comunicazione intesa come trasferimento di segnali e come controllo. Non tutti i capi militari compresero subito il valore strategico della proposta degli scienziati; in particolare i generali tedeschi, i quali convinti nel 1941 di aver già vinto la guerra sospesero lo sviluppo del loro progetto che in quel momento era in assoluto il più avanzato ed efficace. Quando vari mesi dopo revocarono l’ordine, la superiorità degli alleati era diventata schiacciante.
All’idea di r. è associata quella di guerra. In realtà sono sempre più numerose e indispensabili le utilizzazioni di tipo civile, soprattutto nel campo della navigazione aerea e marina e per gli spostamenti a terra.
F. L.
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Come citare questa voce
Lever Franco , Radar, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (19/12/2024).
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