Intertesto
- Testo
- Bibliografia4
- Voci correlate
Autore: Pier Cesare Rivoltella
Definito concettualmente grazie ai contributi di Barthes e Riffaterre, il termine indica la presenza, più o meno esplicita, delle tracce di un testo all’interno di altri testi.
Tale presenza:
può essere interna allo stesso universo di discorso (come nel caso in cui il riferimento a un testo letterario è presente in un altro testo letterario);
può mettere in dialogo universi di discorso differenti (dello stesso testo letterario si può trovare traccia in un film o in una performance teatrale);
oppure riguarda il rapporto tra le diverse tappe evolutive di un determinato universo di discorso (ad esempio le diverse fasi creative di un autore o le riprese dello stesso complesso narrativo in opere di autori ed epoche differenti).
Le prime due possibilità, se non si accentua la differenza tra i diversi specifici (Cinema; Teatro, ecc.), sono riducibili a una sola. Essa indica l’esistenza di un dialogismo intertestuale tra i diversi testi che costituiscono il sistema della cultura. Più precisamente, è facile mostrare come ogni testo si collochi all’interno di ben precise linee di filiazione culturale che ne determinano l’appartenenza ma anche l’originalità culturale: il materiale su cui si esercita l’intelligenza creativa di ogni autore è sempre semiotizzato, cioè già ‘trattato’ da altri che lo hanno preceduto.
L’altra possibilità, invece, consiste nelle relazioni dialogiche che un testo può intrattenere con altri testi appartenenti alla produzione dello stesso autore. Ne segue che l’Antigone del Living Theatre andrà pensata nella sua relazione quanto meno con l’originale sofocleo della tragedia, poi con le sue riprese letterarie (la Rosmunda di Ruccellai o l’Antigone di Alfieri) e spettacolari (le Antigoni di Brecht o Baliani), infine con le altre produzioni del celebre gruppo americano.
In base al tipo di relazione, poi, sarà possibile distinguere, dentro ciascuno di questi due tipi di intertestualità, una modalità sincronica o diacronica del dialogismo (se il testo di riferimento è coevo o precedente) e una modalità volontaria o involontaria (se era o non era intenzione dell’autore riferirsi a esso): nel caso il riferimento sia volontario, spesso l’intertestualità sfocia nel dispositivo della citazione.
Tale presenza:
può essere interna allo stesso universo di discorso (come nel caso in cui il riferimento a un testo letterario è presente in un altro testo letterario);
può mettere in dialogo universi di discorso differenti (dello stesso testo letterario si può trovare traccia in un film o in una performance teatrale);
oppure riguarda il rapporto tra le diverse tappe evolutive di un determinato universo di discorso (ad esempio le diverse fasi creative di un autore o le riprese dello stesso complesso narrativo in opere di autori ed epoche differenti).
Le prime due possibilità, se non si accentua la differenza tra i diversi specifici (Cinema; Teatro, ecc.), sono riducibili a una sola. Essa indica l’esistenza di un dialogismo intertestuale tra i diversi testi che costituiscono il sistema della cultura. Più precisamente, è facile mostrare come ogni testo si collochi all’interno di ben precise linee di filiazione culturale che ne determinano l’appartenenza ma anche l’originalità culturale: il materiale su cui si esercita l’intelligenza creativa di ogni autore è sempre semiotizzato, cioè già ‘trattato’ da altri che lo hanno preceduto.
L’altra possibilità, invece, consiste nelle relazioni dialogiche che un testo può intrattenere con altri testi appartenenti alla produzione dello stesso autore. Ne segue che l’Antigone del Living Theatre andrà pensata nella sua relazione quanto meno con l’originale sofocleo della tragedia, poi con le sue riprese letterarie (la Rosmunda di Ruccellai o l’Antigone di Alfieri) e spettacolari (le Antigoni di Brecht o Baliani), infine con le altre produzioni del celebre gruppo americano.
In base al tipo di relazione, poi, sarà possibile distinguere, dentro ciascuno di questi due tipi di intertestualità, una modalità sincronica o diacronica del dialogismo (se il testo di riferimento è coevo o precedente) e una modalità volontaria o involontaria (se era o non era intenzione dell’autore riferirsi a esso): nel caso il riferimento sia volontario, spesso l’intertestualità sfocia nel dispositivo della citazione.
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Bibliografia
- DE MARINIS Marco, Semiotica del teatro. L’analisi testuale dello spettacolo, Bompiani, Milano 1982.
- GREIMAS Algirdas, Del senso, Bompiani, Milano 1974.
- RIFFATERRE Michael, La produzione del testo, Il Mulino, Bologna 1989.
- SCHOLES Robert, Semiotica e interpretazione, Il Mulino, Bologna 1985.
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Note
Come citare questa voce
Rivoltella Pier Cesare , Intertesto, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (22/12/2024).
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