Questionario
- Testo
- Bibliografia3
- Voci correlate
Autore: M. Britto Berchmans
Di tutti gli strumenti a disposizione della ricerca, in particolare della ricerca sociale, il q. è sicuramente quello più usato in quanto permette di raccogliere, a costi minimi, un gran numero di informazioni su porzioni di popolazione anche piuttosto ampie. Per condurre un sondaggio, la prima cosa che un ricercatore deve fare è selezionare un campione di persone cui somministrare un q. standardizzato. Tale q. contiene di solito delle domande attraverso cui è possibile conoscere le idee, gli atteggiamenti e i comportamenti degli intervistati. Le domande possono essere aperte, ovvero possono lasciare agli intervistati la possibilità di rispondere con parole proprie, il che può portare a risposte più o meno lunghe. Nelle domande chiuse, invece, l’intervistato deve scegliere tra le diverse alternative proposte dal ricercatore. Per quanto le domande aperte forniscano un’indubbia ricchezza di dati e permettano agli intervistati di esprimersi liberamente, tuttavia rendono difficile la fase di analisi dei dati in quanto le risposte possono essere anche molto diverse tra di loro. Al contrario, le domande chiuse assicurano una maggiore uniformità nelle risposte, e pertanto rendono la fase di codificazione dei dati molto più facile e veloce.
Nell’approntare un q. il ricercatore deve considerare alcune nozioni importanti. È meglio restringere il q. a un unico argomento. Inserire domande di argomento diverso potrebbe confondere gli intervistati e compromettere la raccolta stessa dei dati. È consigliabile consultare i q. elaborati da altri ricercatori sullo stesso argomento o su un argomento simile. Nelle fasi iniziali della preparazione del q., si dovrebbe condurre una ricerca preliminare su una porzione di popolazione che sia comparabile a quella che si andrà a intervistare. Questa ricerca preliminare spesso consiste in interviste strutturate basate su pochi argomenti e con poche domande. È sempre meglio testare il q. prima di somministrarlo nella sua versione definitiva. Nel corso di questo pre-test, il ricercatore, oltre a controllare che le domande non risultino ambigue, potrà determinare il tempo complessivo occorrente alla somministrazione del q. Se dal test pilota risulterà necessario aggiungere degli elementi, si provvederà a inserirli e a testare il q. ancora una volta. Solo dopo aver completato tutte queste fasi, il q. sarà pronto per essere distribuito.
Il ricercatore deve curare sia il contenuto che la forma del q.; deve assicurarsi che le domande, oltre a essere prive di pregiudizi, siano anche precise e di interesse per gli intervistati. È bene mantenere un certo equilibrio tra le domande che esprimono punti di vista diversi. Inoltre, non si deve inserire un numero eccessivo di domande che alla lunga potrebbero stancare gli intervistati e quindi compromettere la validità delle loro risposte. Per quanto riguarda la forma, bisogna ricordare che l’aspetto del q. riveste un’importanza vitale: non deve mai essere disordinato e prolisso. Anche l’ordine di presentazione delle domande può condizionare l’esito delle risposte.
La forma del q. può variare a seconda del modo in cui viene somministrato. Fondamentalmente possiamo avere tre tipi di sondaggio: l’auto-somministrazione, l’intervista, e il sondaggio telefonico. Nel primo caso, è l’intervistato stesso a scrivere le sue risposte nel q. che gli è stato fornito dal ricercatore; il sondaggio distribuito per posta è il tipico esempio di questo tipo di somministrazione. Se invece è il ricercatore a trascrivere le risposte nel corso di una conversazione con l’intervistato, abbiamo l’intervista vera e propria. Infine, il terzo caso si verifica quando le risposte arrivano via telefono. A seconda del tipo di sondaggio, le domande possono avere un ordine di presentazione diverso. Nel caso del sondaggio autosomministrato, per esempio, sarà bene cominciare con le domande più interessanti in maniera da attirare subito l’attenzione dell’intervistato. Le domande più noiose, di contenuto demografico, andranno poste alla fine. Nel caso dell’intervista, l’ordine sarà esattamente opposto: per stabilire un primo contatto immediato, il ricercatore farà prima le domande di tipo demografico e solo dopo passerà ad argomenti più personali.
Bisogna tuttavia non dimenticare che, per quanti sforzi si possano fare, il q. in sé non è sufficiente a garantire l’efficacia della ricerca. Occorre anche prestare attenzione a elementi come la selezione del campione, l’addestramento degli intervistatori e l’analisi dei dati raccolti. La preparazione del q. non è che una sola per quanto importante delle fasi del complesso processo di ricerca. (Campionamento;Metodologia della ricerca)
Nell’approntare un q. il ricercatore deve considerare alcune nozioni importanti. È meglio restringere il q. a un unico argomento. Inserire domande di argomento diverso potrebbe confondere gli intervistati e compromettere la raccolta stessa dei dati. È consigliabile consultare i q. elaborati da altri ricercatori sullo stesso argomento o su un argomento simile. Nelle fasi iniziali della preparazione del q., si dovrebbe condurre una ricerca preliminare su una porzione di popolazione che sia comparabile a quella che si andrà a intervistare. Questa ricerca preliminare spesso consiste in interviste strutturate basate su pochi argomenti e con poche domande. È sempre meglio testare il q. prima di somministrarlo nella sua versione definitiva. Nel corso di questo pre-test, il ricercatore, oltre a controllare che le domande non risultino ambigue, potrà determinare il tempo complessivo occorrente alla somministrazione del q. Se dal test pilota risulterà necessario aggiungere degli elementi, si provvederà a inserirli e a testare il q. ancora una volta. Solo dopo aver completato tutte queste fasi, il q. sarà pronto per essere distribuito.
Il ricercatore deve curare sia il contenuto che la forma del q.; deve assicurarsi che le domande, oltre a essere prive di pregiudizi, siano anche precise e di interesse per gli intervistati. È bene mantenere un certo equilibrio tra le domande che esprimono punti di vista diversi. Inoltre, non si deve inserire un numero eccessivo di domande che alla lunga potrebbero stancare gli intervistati e quindi compromettere la validità delle loro risposte. Per quanto riguarda la forma, bisogna ricordare che l’aspetto del q. riveste un’importanza vitale: non deve mai essere disordinato e prolisso. Anche l’ordine di presentazione delle domande può condizionare l’esito delle risposte.
La forma del q. può variare a seconda del modo in cui viene somministrato. Fondamentalmente possiamo avere tre tipi di sondaggio: l’auto-somministrazione, l’intervista, e il sondaggio telefonico. Nel primo caso, è l’intervistato stesso a scrivere le sue risposte nel q. che gli è stato fornito dal ricercatore; il sondaggio distribuito per posta è il tipico esempio di questo tipo di somministrazione. Se invece è il ricercatore a trascrivere le risposte nel corso di una conversazione con l’intervistato, abbiamo l’intervista vera e propria. Infine, il terzo caso si verifica quando le risposte arrivano via telefono. A seconda del tipo di sondaggio, le domande possono avere un ordine di presentazione diverso. Nel caso del sondaggio autosomministrato, per esempio, sarà bene cominciare con le domande più interessanti in maniera da attirare subito l’attenzione dell’intervistato. Le domande più noiose, di contenuto demografico, andranno poste alla fine. Nel caso dell’intervista, l’ordine sarà esattamente opposto: per stabilire un primo contatto immediato, il ricercatore farà prima le domande di tipo demografico e solo dopo passerà ad argomenti più personali.
Bisogna tuttavia non dimenticare che, per quanti sforzi si possano fare, il q. in sé non è sufficiente a garantire l’efficacia della ricerca. Occorre anche prestare attenzione a elementi come la selezione del campione, l’addestramento degli intervistatori e l’analisi dei dati raccolti. La preparazione del q. non è che una sola per quanto importante delle fasi del complesso processo di ricerca. (Campionamento;Metodologia della ricerca)
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Bibliografia
- FRUDÀ Luigi, Il questionario nella ricerca sociale. Problemi e tecniche, La Goliardica Editrice, Roma 1978.
- PITRONE Maria Concetta, Il sondaggio, Franco Angeli, Milano 2003.
- ZAMMUNER Vanda Lucia, Tecniche dell’intervista e del questionario, Il Mulino, Milano 1998.
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Note
Come citare questa voce
Berchmans M. Britto , Questionario, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (03/12/2024).
Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
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