Digitale, rappresentazione

  • Testo
  • Bibliografia8
  • Voci correlate
È la rappresentazione sotto forma numerica di un fenomeno, di un processo, di un suono, di una immagine. Da digit = cifra. Spesso si contrappone la rappresentazione digitale a quella analogica, come ad esempio nel rappresentare il tempo in un orologio per mezzo delle cifre invece che per mezzo del movimento delle lancette (Analogico).

1. Digitalizzazione dei suoni e delle immagini

Dal punto di vista della comunicazione sociale ha assunto un ruolo di grande rilevanza il processo di digitalizzazione dei suoni e delle immagini. Tradizionalmente la registrazione dei suoni e delle immagini veniva realizzata in forma analogica, cioè mediante rappresentazioni che erano analoghe all’onda sonora originaria o alla forma e al colore di riferimento. I solchi di un disco o le trasformazioni chimiche incluse in un fotogramma avevano una diretta corrispondenza con la fonte. La digitalizzazione trasforma il segnale sonoro o l’immagine in numeri mediante tecniche appropriate, permettendo in questa maniera la loro registrazione su memorie informatiche magnetiche oppure ottiche. A questo punto è aperta la strada a una elaborazione numerica sia dei suoni che delle immagini fatta attraverso un computer.

2. La tecnica della digitalizzazione

Per comprendere almeno nelle linee generali e in maniera intuitiva la tecnica della digitalizzazione occorre risalire a un procedimento assai comune, quello della misurazione di una grandezza continua. Il primo passaggio di questo procedimento consiste nello spezzare, almeno idealmente, la grandezza in parti per mezzo di una unità di base o unità di misura. Così, per misurare una lunghezza, occorre spezzarla idealmente in parti unitarie più o meno grandi (ad esempio centimetri, decimetri, metri, ecc.). Nel caso di un’immagine piana occorre procedere a un suo spezzettamento ideale secondo unità di misura piane. La cosa si ottiene per mezzo di un reticolato (spesso un quadrettato) sovrapposto all’immagine le cui maglie sono costituite da queste unità piane. Per mezzo di un sistema di coordinate è possibile assegnare due numeri a ogni unità così individuata. Più piccole saranno le unità considerate più fine sarà la segmentazione o parcellizzazione dell’immagine piana. Se l’immagine è in bianco e nero ogni unità sarà caratterizzata da una tonalità di grigio che va dal bianco al nero. Assegnando una scala numerica a queste tonalità di grigio si associa un terzo numero a ogni unità. Nel caso di una immagine a colori basta ricordarsi che con i tre colori fondamentali usati in questo ambito (rosso, verde, blu, spesso indicati con la sigla inglese RGB) è possibile individuare ogni altro colore. In questo caso, per ogni colore fondamentale occorrerà assegnare una scala che corrisponde al grado di saturazione di quel colore. Si tratta quindi di altri tre numeri da assegnare a ogni unità. Nel caso delle immagini a colori generate sul monitor di un computer, ogni pixel (picture element), cioè ogni unità secondo cui è suddivisa l’immagine, è caratterizzato dalla sua posizione (due numeri) e dalla saturazione dei tre colori fondamentali (tre numeri). La stessa tecnica viene usata per registrare elettronicamente e digitalmente un’immagine mediante una macchina fotografica digitale. Dal momento che più fine è la segmentazione dell’immagine più alta sarà la sua risoluzione, si capisce che il problema fondamentale è la possibilità di gestire una massa di informazioni numeriche assai elevata. La cosa è ora possibile, da una parte, per la potenza dei computer e per la loro miniaturizzazione e, dall’altra, per le memorie, soprattutto ottiche, ora disponibili, che sono in grado di conservare un numero enorme di dati.

3. Diffusione e applicazioni

Vari vantaggi hanno spinto nella direzione di una rapida espansione di questa tecnica. In primo luogo si salta del tutto il processo di riproduzione chimica delle immagini, processo che comporta l’uso di pellicole fotografiche o cinematografiche e lo sviluppo in camera oscura. Si hanno infatti immediatamente raccolti in memoria tutti i dati relativi all’immagine, questa può essere vista subito nella sua qualità finale ed essere riprodotta e trattata immediatamente per mezzo di computer e trasmessa per via di reti telematiche o via satellite. Rispetto poi alla registrazione magnetica tradizionale, la registrazione digitale è assai più fedele e affidabile, in quanto i dati sono raccolti e conservati in forma difficilmente alterabile, anche quando i canali di trasmissione sono disturbati (Rumore). Non solo, ma la qualità delle immagini può essere resa sempre più elevata, man mano che la tecnica consente di ridurre le unità minime di riferimento della segmentazione. Per ora questo è l’unico svantaggio che si può riscontrare rispetto a riproduzioni su supporto chimico, in quanto queste possono raggiungere definizioni elevatissime. Del tutto analoga, anche se più agevole, è l’applicazione della tecnica di digitalizzazione ai suoni. In questo ambito la tecnologia disponibile ha permesso ormai una produzione commerciale di grande diffusione (DCC; Registratore audio; Registrazione).

4. Uso del termine in senso metaforico

Recentemente il termine digitale è stato utilizzato in senso metaforico per indicare non solo le tendenze presenti nel mondo della comunicazione sociale dovute all’evoluzione delle nuove tecnologie, ma anche le risonanze dal punto di vista culturale e personale che tali tendenze provocano. A questo proposito si evocano spesso gli orientamenti teorici che vedono, nel costituirsi nel corso della storia di nuove tecnologie della comunicazione, l’origine di nuove forme di razionalità umana, o anche il costituirsi stesso di nuove civiltà. Si citano a questo proposito l’introduzione dell’alfabeto fonetico nei decenni precedenti lo sviluppo del pensiero greco proprio del periodo ellenico, oppure le trasformazioni culturali e sociali conseguenti l’invenzione e lo sviluppo della stampa.

Bibliografia

  • CIOTTI Fabio - RONCAGLIA Gino, Il mondo digitale. Introduzione ai nuovi media, Laterza, Roma 2003.
  • COLOMBO Fausto, La digitalizzazione dei media, Carocci, Roma 2007.
  • DE LUCA Lindoro Massimo, Musica digitale, Muzzio Editore, Padova 1987.
  • DOUCETTE Martin, Video digitale, Apogeo, Milano 2000.
  • MARANGONI Roberto - GEDDO Marco, Le immagini digitali, Hoepli, Milano 1996.
  • NEGROPONTE Nicholas, Essere digitali, Sperling & Kupfer, Milano 1995.
  • ROVESCALLI R., Il cinema e le sue sorelle. Evoluzione digitale nella tecnica e nel linguaggio del cinema, della televisione e della radio, Franco Angeli, Milano 2000.
  • TIRELLI Daniele, Digital signage. L’immagine onnipresente, Franco Angeli, Milano 2009.

Documenti

Non ci sono documenti per questa voce
Come citare questa voce
Pellerey Michele , Digitale, rappresentazione, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
CC-BY-NC-SA Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
409