Floppy disk
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Autore: Giuseppe Nicolosi
Supporto magnetico rimovibile per la memorizzazione e il trasporto delle informazioni (spesso chiamato ‘dischetto’). Il termine floppy (‘molle’) trae origine dalla flessibilità dell’involucro dei primi dischetti, ormai da diversi anni fuori produzione, che misuravano ben 8 pollici (20,32 centimetri di diametro). A essi si sostituirono i minifloppy, anch’essi ormai fuori produzione, che misuravano 5,25 pollici e che giunsero a memorizzare fino a 1,2 Megabyte. I f.d. attuali (tecnicamente microfloppy) hanno un diametro di 3,5 pollici (8,89 centimetri) e sono racchiusi in una scatoletta di plastica rigida avente funzioni di protezione. Sono in grado di memorizzare fino a 1,44 Megabyte di informazione. Prima dell’uso devono essere sottoposti a procedure di formattazione allo scopo di suddividerne la superficie in unità logiche (tracce e settori). Quando i microfloppy vengono inseriti nell’apposita unità di lettura e scrittura contenuta nel computer, lo sportelletto metallico a slitta situato nella parte centrale superiore del dischetto viene aperto e la superficie magnetica del disco rimane esposta all’azione della testina. I f.d. possono passare agevolmente dalla funzione di lettura e scrittura a quella di sola lettura mediante l’apertura manuale di una finestrella di plastica situata alla base dell’involucro di plastica.
G. N.
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Nicolosi Giuseppe , Floppy disk, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
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