Camera-stylo

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La cinepresa come nuova stilografica, termine coniato da Alexandre Astruc, in un articolo del 1948, per auspicare l’uso di una cinepresa mobile, leggera, duttile, d’uso personalissimo come la penna stilografica. Più in generale egli invocava l’avvento di un cinema nuovo, che facesse a meno dei grossi apparati produttivi come l’illuminazione artificiale, le scenografie complesse o i divi: criteri che, in vari modo e misura, saranno fatti propri dai giovani registi della Nouvelle vague (o ‘nuova ondata’) a partire dal 1959-60: Truffaut, Godard, Rohmer, Resnais, Rivette, la Varda, lo stesso Astruc, ecc. (Handycam)

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Come citare questa voce
Camera-stylo, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (19/03/2024).
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