Suspense
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Autore: Carlo Tagliabue
Una delle scene di suspence più famose, quella della doccia in Psycho di Alfred Hitchcock con Janet Leigh, Anthony Perkins (1960)
In maniera analoga a quanto ha dichiarato quello che universalmente viene riconosciuto come il mago del brivido, si può definire questo stesso termine come quel particolare meccanismo narrativo attraverso il quale si provoca nel pubblico una sensazione di grande coinvolgimento emotivo, connotato da risvolti spesso angosciosi e tutto concentrato su quanto sta per accadere nell’evoluzione immediata del racconto cinematografico.
La sua funzione fondamentale è, quindi, quella di tenere in sospeso la narrazione, dilatando il più possibile il tempo della sua durata, prima di giungere alla proposta di una soluzione finale, liberatoria per lo spettatore e che sciolga definitivamente la tensione emotiva accumulata durante l’azione. L’uso della s. costituisce uno dei caratteri narrativi particolari del genere poliziesco, anche se è possibile rinvenirlo in tutte quelle situazioni nelle quali viene creata nello spettatore una condizione di angosciosa attesa, presente egualmente in altre forme di racconto cinematografico.
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Bibliografia
- HIGHSMITH Patricia, Come si scrive un giallo. Teoria e pratica della suspense, Minimum Fax, Roma 2007.
- PÉREZ Xavier, La suspense cinematografica, Editori Riuniti, Roma 2001.
- TRUFFAUT François, Il cinema secondo Hitchcock, Pratiche, Parma 1985.
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Come citare questa voce
Tagliabue Carlo , Suspense, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (12/10/2024).
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